In occasione del centenario della fondazione del Partito Comunista Italiano, Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia e l’Istituto Storico Parri presentano mercoledì 20 gennaio alle ore 19, (in streaming Facebook sulla pagina di Home Movies, Memoryscapes) La Città Rossa, le straordinarie e inedite immagini filmiche d’archivio girate alla mostra da Angelo Marzadori, filmmaker militante, nella pellicola 8mm restaurata da Home Movies: una sorta di tour virtuale ante litteram nell’immaginario e nei valori della sinistra dell’epoca, che sarà arricchito dalla sonorizzazione originale dal vivo di Guglielmo Pagnozzi e dalla voce narrante di Pierpaolo Capovilla, ex Teatro degli Orrori.
“Un grande avvenimento politico, sociale, culturale per la nostra provincia e per l’Italia”: toni non privi di enfasi ma ampiamente giustificati dalla grande partecipazione popolare furono quelli che accompagnarono la Mostra del Trentennale del PCI, che si tenne a Palazzo Re Enzo a inizio anni ’50, autoritratto e rappresentazione ufficiale della storia del PCI nella città che meglio di ogni altra aveva rappresentato il sogno incarnato di un’amministrazione comunista. Scrisse sulla mostra l’allora sindaco Giuseppe Dozza: “Non è soltanto la storia del movimento dei lavoratori — e in particolare delle nostre terre — che si svolge davanti ai nostri occhi dal 1880 in poi, non è semplicemente la storia di un partito — del Partito Comunista Italiano —; è oramai la storia del nostro Paese nei suoi aspetti fondamentali, la storia delle classi — della classe operaia alleata ai contadini e agli intellettuali di avanguardia — che costituiscono il fulcro della vita moderna” (Pubblicazione Mostra del Trentennale, Bologna). Il futuro sindaco Renato Zangheri aggiunse: “con entusiasmo Bologna ha salutato la celebrazione delle lotte e delle vittorie dei comunisti e del popolo. Lotte rivendicative particolari, lotte generali per un assetto nuovo della società italiana, secondo libertà e secondo giustizia”.
Come si evince dalle emozionanti sequenze di Marzadori dell’inaugurazione e dalle cronache, la Mostra, aperta al pubblico nel gennaio e febbraio del 1952, fu un evento partecipatissimo dai cittadini bolognesi, che ebbero l’opportunità di tuffarsi nella “gloriosa” storia del PCI attraverso i tableaux giganteschi, il ricco apparato fotografico e testuale, l’imponente documentazione, i tanti volti ritratti dei protagonisti delle lotte e di persone comuni. Il percorso espositivo racconta con toni celebrativi l’epopea del movimento dei lavoratori e la storia di Bologna e del suo territorio, passando in rassegna le lotte, gli scioperi, la creazione delle cooperative, la nascita del Partito Socialista e del Partito Comunista, collegando il contesto locale a quello nazionale e internazionale: la rivoluzione russa, le persecuzioni fasciste, la prigionia e la morte di Gramsci, e comprendendo episodi come la partecipazione dei bolognesi alla Guerra civile in Spagna sul fronte repubblicano, la Resistenza in città, la Liberazione, la Pace e la Bologna a trazione comunista-socialista rinata dopo la Guerra. Se Gramsci e Togliatti sono le guide politiche di ieri e oggi, l’amministrazione della città è il punto di riferimento dei bolognesi e si propone come modello di sviluppo sociale ed economico.
Tra le opere esposte: Lo Sciopero Delle Mondine di Carlo Rambaldi, artista poi approdato al cinema e a Hollywood, creatore di effetti speciali e pupazzi da Oscar, come E.T. e King Kong, Difendiamo la Libertà e la Pace di Alberto Sughi e Giovanni Cappelli, La Colata Della Pace All’Officina Calzoni di Giuseppe Parini, Hanno Ucciso Maria Margotti! di Aldo Borgonzoni, Il Partito Nuovo di Vivaldo Poli, La Battaglia di Porta Lame di Tullio Raveda, La Battaglia di Madrid di Emilio Contini, Lo Squadrismo di Giovanni Cappelli, Il Massacro di Marzabotto di Salvatore Nocera, Gramsci Fra Gli Operai di Vittorio Cavicchioni, Lotte Contro la Guerra di Augusto Betti, Comizio di Andrea Costa di Alberto Sughi.
Angelo Marzadori è abilissimo a usare la cinepresa nella resa dinamica dei pannelli e dei quadri, filmando, selezionando e poi montando le parti salienti e i particolari, soffermandosi sulle immagini e i testi, restituendo così ai suoi futuri spettatori (noi oggi) una visione del mondo, piena di speranza per il futuro e di inganni, ma anche una concretezza tutta emiliana rispetto a un presente da costruire “insieme” a partire da un patrimonio comune democratico. Oggi potremmo riflettere a lungo sugli sguardi pieni di entusiasmo dei bolognesi che visitano la mostra. Le immagini in bianco e nero e mute di Marzadori sono state virate al rosso da Home Movies, per meglio rendere l’atmosfera della mostra e rafforzarne il valore simbolico. La musica e gli effetti sonori aggiunti caricano il lirismo delle immagini e ne favoriscono la fruizione emotiva. La chiave di lettura storica, politica, culturale e antropologica è tuttavia imprescindibile per leggere queste immagini di 70 anni fa, ritornate alla luce dopo un lungo oblio, così cariche di memoria e di propaganda.
“Come il PCI racconta la propria storia dalle origini al 1951, in piena Guerra Fredda? Il virtual tour di Marzadori fotografa il momento storico, trasmettendoci una narrazione popolare, piena di suggestioni visive e testuali – dice Paolo Simoni di Home Movies – è una sfida lavorare sul linguaggio e i simboli della mostra e del progetto filmico di Marzadori, davvero particolare. Le immagini oggi vanno contestualizzate e questo è il nostro compito. Emozionano i tanti volti dei visitatori ritratti ed effettivamente è ben rappresentato il sentimento di appartenenza che unisce queste persone. Dopo tutto è la stessa idea espressa da Majakovskij nella poesia che apre la mostra: “la sciagura è nell’uomo quando è solo”“. “Ricordiamo anche che Marzadori con la sua cinepresa ha ripreso molti aspetti che danno benissimo l’idea di quello che era, dal dopoguerra agli anni Ottanta, il volto del Pci “al governo” – aggiunge Luisa Cicognetti dell’Istituto Storico Parri – con la grande attenzione per il welfare e per i cittadini. Marzadori filma l’azione del Comune per fare arrivare in tutte le case l’acqua corrente, per fare arrivare il gas, la politica di urbanizzazione sostenibile. Tutto questo come precisa definizione di comunismo/democrazia: la possibilità per tutti di avere servizi essenziali per migliorare le proprie condizioni di vita”.
Info: www.memoryscapes.it – www.homemovies.it