A partire da lunedì 15 febbraio, alle ore 21:15, Sky Arte presenta In Compagnia Del Lupo. Il Cuore Nero Delle Fiabe, la nuova serie condotta da Carlo Lucarelli che, per otto appuntamenti, condurrà il pubblico alla riscoperta delle fiabe del “c’era una volta”, svelando – con l’accompagnamento di illustrazioni animate – i risvolti insoliti, avventurosi, talvolta terribili e spaventosi che si celano al loro interno, nella vita dei loro autori, nei fatti di cronaca che le hanno ispirate, nei costumi delle epoche in cui sono nate.
In Compagnia Del Lupo. Il Cuore Nero Delle Fiabe conduce lo spettatore in un mondo che credeva di conoscere e, svelando gli aspetti non noti di tutte quelle storie che hanno accompagnato gli anni della sua infanzia, lo immerge in un’atmosfera magica e inquietante e lo porta a scoprire che forse no, il cattivo non era solo il lupo. Se dietro a Cappuccetto Rosso si nasconde l’ossessione seicentesca per la licantropia, in Peter Pan si ritrova il fenomeno delle frequenti morti premature dei bambini nell’Ottocento e il protagonista è un malinconico angelo della morte. Ci sono fiabe che nascondono personaggi molto più forti e valorosi di quanto li abbiamo sempre immaginati, come quelle dei fratelli Grimm, in cui le protagoniste sono bambine coraggiose che combattono per cambiare il loro destino.
Ci sono personaggi, poi, che diventano veri e propri archetipi: ad esempio Barbablù, l’uomo che nella fiaba uccide una dopo l’altra le mogli disobbedienti e che si ispira alla vita di Gilles de Rais, il serial killer vissuto in Francia nel 1400. Infine, in alcuni casi è la vita stessa degli autori che entra nelle fiabe, come per Hans Christian Andersen, il cui tormento, gli sbalzi di umore e il bisogno di approvazione lo portano a scrivere storie tristi con risvolti angoscianti, come La Piccola Fiammiferaia e Il Brutto Anatroccolo. Mai avremmo immaginato da bambini che nelle fiabe, oltre al lupo, agli orchi e alle streghe, potesse esserci qualcosa di ancora più pauroso e inquietante. E invece c’era, anche se rimaneva nascosto: la realtà.
“Da scrittore di noir ho sempre ammirato il lato horror delle fiabe – racconta Carlo Lucarelli – una concezione un po’ terroristica di una certa pedagogia le riempiva di mostri e fattacci di sangue che hanno sempre fatto fare un salto sulla sedia a tutti i bambini. Dentro però, c’è molto di più. Oltre a personaggi bellissimi e una tecnica narrativa sempre efficace, nelle fiabe c’è la capacità di raccontare il contesto storico in cui sono nate, con le sue problematiche e le sue contraddizioni, attuali adesso come allora. Uno specchio dei tempi e del cuore umano. Come un noir, appunto”.