BEGIN AGAIN

Adam Levine debutta al cinema con Keira Knightley in Tutto Può Cambiare

Una dichiarazione d’amore alla musica e e New York: arriva al cinema giovedì 16 ottobre Tutto Può Cambiare, il nuovo film di John Carney con Mark Ruffalo, Keira Knightley e, per la prima volta al cinema, Adam Levine, il frontman dei Maroon 5.

Tutto Può Cambiare racconta come un incontro casuale e inaspettato possa riaccendere i sogni e le speranze. Così, sulle note di una musica magica ed emozionante due vite si intrecciano e disegnano insieme il loro nuovo destino. Greta (Keira Knightley) e Dave (Adam Levine), fidanzati dai tempi del liceo ed entrambi cantautori, si trasferiscono a New York quando lui riceve un’offerta da un colosso dell’industria musicale. La celebrità, e le molte tentazioni che la accompagnano, fanno perdere la testa a Dave e incrinano il loro rapporto. Nella metropoli scintillante e piena di opportunità, Gretta incontra Dan (Mark Ruffalo), un dirigente di un’etichetta musicale che assiste per caso ad una sua esibizione nell’East Village e resta subito colpito dal suo talento naturale. Intorno a questo incontro casuale prende vita la storia di due persone che si aiutano reciprocamente a cambiare nel corso di un’estate newyorchese.

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Se la musica è il nutrimento dell’amore, allora seguitate a suonare”, ha scritto William Shakespeare più di 400 anni fa, ricordandoci di come la musica riesca ad ispirarci, a toccare la nostra anima e rivelare i nostri sentimenti in maniera molto più profonda di quanto riescano a fare le parole. Non c’è da stupirsi allora che il cinema abbia utilizzato la forza della musica per catturare ed accrescere le emozioni provocate dallo schermo. Lo sa bene il regista John Carney, il cui film del 2006 Once è stato la rivelazione del Sundance Film Festival prima di vincere l’Independent Spirit Award come miglior film straniero, ricevere una candidatura ai Grammy per la sua colonna sonora, e vincere l’Oscar per la miglior canzone, assegnato al brano romantico “Falling Slowly” (composta e interpretata dai protagonisti del film, Glen Hansard e Marketa Irglova). Lo spettacolo teatrale tratto dal film ha poi vinto un Tony Award per il miglior musical.

Keira Knightley con Mark Ruffalo

Keira Knightley con Mark Ruffalo

Per Carney lo spunto iniziale del film è il rapporto tra Greta e Dave, il suo fidanzato musicista (interpretato da Adam Levine, leader della band Maroon 5). “Volevo raccontare la storia di una coppia formata da due persone che lavorano nello stesso ambito artistico, e cosa succede al loro rapporto quando il loro campo da gioco smette di essere lo stesso perché uno dei due spicca il volo. Cosa succede all’intesa, alla fiducia e alla lealtà reciproca, quando per uno dei due arriva la celebrità?”.

Allo stesso tempo Carney ha attinto dal suo stesso passato di musicista professionista per approfondire le complicazioni della storia. “Ho avuto modo di conoscere bene quel mondo editoriale ed artistico prima di allontanarmi dalla musica per avvicinarmi al cinema e alla televisione”, spiega. “Così ho cominciato a pensare: dove saranno finiti adesso tutti quei produttori? Quelli che negli anni ’90 in Irlanda andavano alla ricerca di nuovi U2 da lanciare? Dove sono finiti adesso che l’industria musicale è così cambiata? Cerchiamone uno e vediamo cosa fa adesso, cosa succede quando un produttore degli anni ’90, senza più energie, incontra una ragazza giovane e piena di ottimismo in grado di registrare e mixare il suo album da sola sul suo computer”.

Keira Knightley

Keira Knightley

La co-protagonista Keira Knightley ammette di essere più conosciuta per i suoi ruoli in film drammatici e in costume. “Nei film che ho girato negli ultimi cinque anni il mio personaggio muore praticamente sempre”, dice scherzando. “Così ho deciso che, se fosse stato possibile, avrei fatto qualcosa in cui non ero costretta a grandi tormenti e poi a morire. In questo film c’è un po’ di trambusto emotivo, ma in fondo è pieno di speranza. Ed è raro trovare oggi dei film che trasmettano speranza”.

Nonostante non fosse del tutto nuovo alle macchine da presa, questo film rappresenta l’esordio al cinema per Adam Levine: “Per la musica è stato facile” ha ammesso il cantante alla fine delle riprese. “È un po’ il mio campo, credo, ma recitare è stata per me una vera sfida”. Cresciuto nella California del sud, dove ha anche costruito la sua carriera. “In passato non mi ero mai sentito troppo in sintonia con New York”, ammette. “Ho sempre cercato di cogliere l’essenza di New York senza mai riuscirci – per girare il film ho trascorso in questa città più tempo di quanto avessi mai fatto, e ora mi sembra di aver colto quell’essenza”.

La Knightley con Levine

La Knightley con Levine

Avendo realizzato già due film sentimentali che utilizzano la musica in modo creativo e innovativo, Carney riflette sul genere di cinema che lui sembra aver rivisitato. “Quando ero ragazzo amavo i musical. Amavo la gioia che emanava da quei film” ricorda. “Ora è diventato più difficile raggiungere quel tipo di risultato. L’industria è incline a creare eventi universali e non specifici…e questo andrebbe anche bene, se non fosse che a farne le spese è una grossa fetta di pubblico alla ricerca di cose diverse, che non vuole vedere solo Batman o Transformers. Il musical si colloca a metà strada. Puoi ottenere un coinvolgimento sentimentale, ma la storia mantiene un peso diverso. Puoi trattare cose più interessanti e specifiche. La musica è l’elemento universale che unisce e trascina e che ti permette di coinvolgere un pubblico molto vasto senza sacrificare completamente il tuo stile personale”.

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Anche se può sembrare illogico, Carney ha aspettato il più possibile a scrivere le canzoni, volendo delineare i personaggi attraverso i dialoghi e le azioni, così che la storia stesse in piedi da sola, prima di aggiungere la musica come complemento e sostegno alla sceneggiatura.

“Questo film pone una domanda: una canzone può salvarti la vita? Io credo che l’energia che provi quando ascolti una canzone che ti coinvolge emotivamente – può cambiare la tua vita, e forse, in un certo senso, può salvarla. La musica mi ha salvato la vita”

Adam Levine

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