Sul nuovo CG TV (disponibile gratuitamente per tutti i possessori di una Smart TV Samsung, con l’applicazione Samsung TV Plus) tra i film in programmazione in questo fine settimana Bugie Rosse e Cattive Inclinazioni, le due pellicole scandalo dirette da Pierfrancesco Campanella, che resteranno poi disponibili nella sezione On demand del canale.
Bugie Rosse
Definito – nel periodo della sua uscita al cinema – a metà strada tra Cruising con Al Pacino e i film di Dario Argento, Bugie Rosse è un thriller erotico molto spinto, un micidiale mix di sesso a tinte forti e cruda violenza dove si mescolano perversioni di tutti i tipi a un’avvincente storia gialla, carica di tensione, mistero e colpi di scena. Quasi una risposta italiana a Basic Instinct, il sensuale classico con Michael Douglas e Sharon Stone. Un thriller incentrato sulle scabrose vicende di un cronista televisivo interpretato da Tomas Arana e impegnato in uno scottante reportage su alcuni delitti maturati nell’ambiente torbido di una grande città, il quale resta in qualche modo affascinato da quel mondo, grazie anche all’amicizia “particolare” instauratasi con un “ragazzo di vita” cui presta il volto Lorenzo Flaherty. Fino al momento in cui, tra un omicidio e l’altro, il protagonista comincia a distaccarsi dalla moglie, ovvero una bellissima Gioia Scola che completa il ricco cast di Bugie rosse insieme ad Alida Valli, Natasha Hovey, Barbara Scoppa, Gianfranco Jannuzzo, Paolo Calissano, Gianna Paola Scaffidi, Carolyn Spence, Rodolfo Corsato e Gianni Franco.
Cattive Inclinazioni
Da Eva Robin’s a Mirca Viola, passando per Elisabetta Cavallotti, Elisabetta Rocchetti, Florinda Bolkan e Franco Nero, altrettanto ricco è il cast di Cattive Inclinazioni, che ha fatto molto discutere per l’eccesso di alcune sequenze di uccisione, nonché per la scioccante morbosità delle scene di sesso “particolare”. Un cast di sfacciata impronta “cult” per un noir “grottesco” con venature surreali mirato ad ironizzare sulla tradizione dei gialli all’italiana destrutturandone l’impalcatura narrativa e rientrante tra i primi lungometraggi italiani girati completamente in digitale e successivamente “trasformati” in pellicola 35 mm per poter essere proiettati nelle sale cinematografiche. Con una rivelazione finale che lascia emergere una denuncia nei confronti dell’emulazione e della speculazione mediatica. Un espediente di Campanella per puntare l’indice verso le trasmissioni televisive che, al fine di assecondare le logiche d’ascolto di rete, trattano i casi di cronaca nera sollecitando gli istinti maggiormente bassi di un pubblico sempre più assetato di notizie scioccanti.