La storica battaglia del 1937 a Shangai tra Giappone e Cina rivive al cinema in 800 Eroi, il film diretto da Guan Hu che arriva nelle nostre sale da venerdì 25 giugno. Il regista ha lavorato a questo film per anni, riscoprendo un passato perduto: le storie di questa epica battaglia erano state quasi dimenticate e sepolte nelle ceneri del tempo.
Il film
Shanghai, 1937. L’esercito cinese, messo alle strette dall’implacabile avanzata giapponese, distacca una piccola unità militare a difesa di un deposito di armi. 800 uomini in tutto. 800 uomini che fanno immediatamente pensare alle Termopili e ai 300 spartani di Leonida, impegnati a respingere il maestoso attacco dei persiani di Serse. Anche gli 800 uomini asserragliati sulla sponda del Suzhou Creek, il fiume che attraversa il centro della città, si opporranno infatti all’assedio nemico fino all’ultimo respiro.
La storica battaglia
Il magazzino di Si Hang si trova sul lato nord del fiume Suzhou, a Shanghai, in un quartiere impoverito e occupato dalle forze giapponesi. Le ricche concessioni internazionali si trovano invece sul lato sud del fiume. Con una larghezza di poche decine di metri, il fiume Suzhou segna il confine tra paradiso e inferno. Sul lato nord, le forze giapponesi lanciano continui attacchi offensivi. Sono passati alcuni mesi da quando il Giappone ha invaso Shanghai e l’obiettivo adesso è quello di abbattere il magazzino di Si Hang senza ulteriori indugi. Nel frattempo, per non provocare eccessivamente le concessioni straniere, le forze giapponesi evitano di lanciare colpi di artiglieria navale in quell’area. Così le feroci battaglie del magazzino di Si Hang sono sotto gli occhi degli spettatori nazionali e internazionali, che si trovano sul lato sud, diventando la prima guerra “in diretta” nella storia del mondo.
All’inizio, gli europei, gli americani e persino i civili locali sembrano quasi indifferenti alle battaglie e continuano a condurre la loro vita relativamente calma, tranquilla e lussuosa nelle concessioni. Ma con il progredire del conflitto, il “pubblico” viene scosso dallo spettacolo a cui sta assistendo e gradualmente inizia a coinvolgersi nella battaglia. La storia si svolge da molte prospettive: gli evasori costretti a unirsi alla battaglia dopo essere stati catturati, le truppe difensive cinesi, il gruppo di civili e stranieri nelle concessioni e anche l’esercito giapponese che attacca. Invece di seguire le convenzioni tradizionali del genere bellico, mettendo in mostra la violenza e l’azione delle scene di battaglia, il regista Guan Hu si è interessato maggiormente nello scavare nei personaggi, per osservare ed esaminare l’umanità di quelle persone colte in un momento così disperato, mentre lottano tra la vita e la morte.