Selezionato e presentato nei festival di tutto il mondo, martedì 26 ottobre esce in sala Divinazioni, l’ultimo film di Leandro Picarella che ha come protagonista Atanus, il re dei maghi televisivi degli anni ’90.
Il film
C’è un Sud ancora ricco di magia. Non è qualcosa di visibile, ma una sensazione misteriosa e nascosta che avvolge ogni uomo e ogni cosa e che si rivela nelle storie parallele di Moka, un giovane artigiano di origini marocchine e di Achille, un vecchio cartomante reso un tempo celebre dalle tv regionali. Moka, ispirato nel sogno dalle parole di Empedocle, scruta e sperimenta nel cuore di una fonderia i segreti della trasformazione dei metalli. Achille, invece, ritorna alla vita civile dopo un lungo periodo di detenzione, fortemente motivato a reinserirsi in società. Dovrà fare i conti con i suoi problemi di salute e soprattutto con un’umanità ormai totalmente trasformata ma che si rivolge ancora a maghi e cartomanti per risolvere i propri problemi o per rincorrere il colpo di fortuna.
Fede, sacro e superstizione
Attraverso uno sguardo tra realtà e finzione, Divinazioni accompagna lo spettatore in una dimensione in cui si fondono fede, senso del sacro e superstizione. La narrazione, scandita dalla voce di Mimmo Cuticchio, segue la vita di Achille Sidoti, in arte «il mago Atanus», star indiscussa dei cartomanti televisivi dell’era del 144, pioniere di una schiera di replicanti dei teleconsulti che per oltre un ventennio hanno trasmesso dalle reti private italiane. Il film è il ritratto inedito di un uomo con i segni e le cicatrici di un passato tra galera, truffe, televisione e cartomanzia, ma è anche un viaggio fisico e spirituale nel Sud del nostro tempo nel cuore di una Sicilia specchio di un passato da superare e di un presente da cambiare.
Leandro Picarella racconta…
“Ho concepito il film durante i primi incontri con Achille Sidoti, il Mago Atanus, stanca star delle televisioni private del Sud Italia. Il suo tentativo di riadattarsi al mondo attraverso i mezzi del passato – la tv – mi ha dato lo spunto per riflettere sulle condizioni della nostra società, soprattutto nei luoghi in cui la superstizione, la paura, la povertà, il desiderio di un cambiamento improvviso, ne definiscono precisamente lo stato, ne tracciano un profilo. Achille Sidoti è un uomo del Novecento che vive nel nostro tempo, in una terra molto diversa da quella dove lui ha cominciato il mestiere di mago – se mai di mestiere si possa parlare – negli anni Sessanta. Un mondo che sembra aver perso la sacralità che ha sempre accompagnato l’uomo in ogni sua evoluzione, ma che in realtà è solo celata, nascosta nelle città come nelle campagne, nelle metropoli come nei piccoli paesini di montagna. La necessità del sacro non potrà mai abbandonare l’essere umano. Potrà trovare, semmai, delle nuove strade“.