Il 25 ottobre del 1881, 140 anni fa, a Malaga nasceva uno dei maestri del ‘900, Pablo Picasso. Tra i nomi più famosi della storia dell’arte, Picasso è un volto noto a tutti, autore di opere che sono diventate icone mondiali. Lo ricordiamo attraverso due film a lui dedicati: Picasso – The Legacy, il documentario di Hugues Nancy e Olivier Picasso (2014) e Il Giovane Picasso, il film diretto da Phil Grabsky (2019).
Picasso – The Legacy
Picasso – The Legacy è un’opera dedicata al poliedrico artista spagnolo, solitamente raccontato come un personaggio complesso e controverso, amante della compagnia femminile e incurante delle convenzioni sociali. Ma chi è veramente Picasso, oltre all’immagine folle e geniale che la filmografia ha voluto restituire?
La pellicola mira a dare una risposta quanto più attenta e veritiera, ricostruendo attraverso archivi familiari, interviste esclusive e con l’analisi delle opere chiave, la carriera, la vita, ma soprattutto la sfera intima dell’autore di Guernica. Prendono così parte all’indagine diverse personalità note nel mondo artistico: lo storico dell’arte Robert Rosenblum riassume l’esperienza picassiana in 13 parole chiave; Dominique Bozo, fondatore del Museo Picasso, visita i luoghi in cui l’artista lavorò, da Parigi fino al sud della Francia, riflettendo sul legame tra il luogo e le opere qui prodotte; il critico Clement Greenberg e il biografo ufficiale del pittore, Roland Penrose, espongono invece il loro punto di vista sull’intento artistico che guidava il genio verso una sperimentazione audace e una produttività incessante.
Il Giovane Picasso
Chi era Pablo prima di diventare l’artista conosciuto in tutto il mondo? Da qui nasce Il Giovane Picasso, per condurci nella vita di Picasso come in una detective story, svelando passo dopo passo i fatti che portarono un ragazzo proveniente dal sud della Spagna alla notorietà mondiale.
Tre città chiave
Il docu-film indaga il ruolo fondamentale che nella vita dell’artista ebbero Málaga, Barcellona e Parigi, ricordando perché ciascuna di esse fu così significativa nel corso della sua formazione. La prima è la città natale di Pablo, quella dove Picasso y Ruiz nacque il 25 ottobre 1881 e si appassionò all’arte, dipingendo all’età di otto anni il suo primo quadro: una corrida, naturalmente. L’amore per la pittura era un’eredità ricevuta dal padre, Josè Ruiz, artista e poi professore di disegno, ma anche dal nonno don Diego Ruiz, guantaio con un innato istinto per il disegno e la musica. La seconda, Barcellona, è il luogo dove Picasso cominciò la Scuola di Belle Arti e ne contrastò subito l’accademismo, innamorandosi invece dell’architettura della città e dell’eclettismo di Gaudì. Dopo alcuni soggiorni nella capitale spagnola, Madrid, dove frequenta l’Academia Real di San Fernando, Picasso tornerà a Barcellona per inserirsi nell’ambiente stimolante del caffè Els Quatre Gats, simbolo del Modernismo architettonico catalano e luogo di incontro privilegiato dei giovani artisti e intellettuali della città. Il suo stile si andrà evolvendo fino a toccare un simbolismo che prelude al periodo Blu. Attratto dai Preraffaeliti, Picasso deciderà poi di recarsi a Londra, ma non la raggiungerà mai. Perché la tappa intermedia a Parigi diventerà cruciale: qui, gli incontri con artisti e collezionisti saranno fondamentali per la sua attività artistica, alimentando l’indole del pittore, naturalmente volta alla sperimentazione.
Musei ed esperti
Realizzato in stretta collaborazione con cinque grandi musei europei situati nelle città fulcro della sua vita – il Museo Picasso e la Fundación Picasso-Museo Casa Natal di Málaga; il Museu Picasso de Barcelona, dove è conservata la più ampia collezione dei suoi primi lavori; il Museu Nacional d’Art de Catalunya, sempre a Barcellona, e il Musée national Picasso di Parigi, nella città che Picasso chiamò “casa” – Il Giovane Picasso vede la partecipazione straordinaria del nipote di Picasso, Olivier Widmaier Picasso, e offre scorci unici all’interno dei capolavori dell’artista, intervallati da approfondimenti di storici dell’arte e curatori e dalla lettura di lettere ad amici e amanti del pittore. Il documentario, filmato nell’arco di due anni, include due fasi essenziali della vita di Picasso – il periodo Blu e quello Rosa – ma non si lascia sfuggire gli anni precedenti. Anni molto meno conosciuti, ma fondamentali per la sua formazione e per il suo successo.
L’inizio della rivoluzione cubista
Il film si chiude infatti a New York, al Museum of Modern Art, dove uno dei capolavori di Picasso è esposto sin dagli anni Trenta: Les Demoiselles d’Avignon. Dipinta nel 1907, quando Picasso aveva solo 25 anni, l’opera, a cui l’artista approdò dopo una serie di schizzi, bozzetti e ripensamenti, è ancor oggi considerata pioneristica. Molti contemporanei, scossi dalla violenta decostruzione delle regole convenzionali della figurazione artistica di cui si era reso artefice Picasso con quest’opera, non ne compresero il valore, e molti la rifiutarono e derisero. In realtà, col passare dei mesi, ne intuirono l’importanza e intravvidero in essa l’annuncio della futura rivoluzione cubista.
“L’arte è la menzogna che ci permette di conoscere la verità”
Pablo Picasso