Dopo essere stato applaudito alla Mostra Internazionale d’arte cinematografica in concorso nella selezione ufficiale Venezia 77, dal 9 novembre arriva nelle sale italiane (e sulla piattaforma IWonderfull.it), il film Non Cadrà Più La Neve, diretto dai visionari e pluripremiati Malgorzata Szumowska e Michal Englert e interpretato da Alec Utgoff qui nei panni di un magico massaggiatore del corpo e dell’anima.
Il film
Un massaggiatore dell’Est (Alec Utgoff) fa il suo ingresso nella vita dei facoltosi abitanti di una comunità scialba e inaccessibile, i quali, a dispetto della loro ricchezza, trasudano tristezza interiore e desiderio. Le mani del misterioso nuovo arrivato hanno proprietà curative, i suoi occhi penetrano le loro anime. Alle loro orecchie, il suo accento russo suona come una melodia del passato, un ricordo di un’infanzia più sicura e protetta. Zhenia, questo è il suo nome, cambierà le loro vite.
Małgorzata Szumowska e Michał Englert raccontano…
“La parola “neve” può assumere svariati significati ed evocare molteplici emozioni. Se da un lato può essere un elemento pervasivo e pericoloso, dall’altro è fonte di sicurezza e conforto, una coperta che ci riporta alle favole dell’infanzia. Oggi, viene associata alla distruzione del clima del pianeta per mano dell’uomo e, di conseguenza, alla sua lenta sparizione dalla nostra vita. I protagonisti sono concentrati su un piccolo mondo rassicurante, che danno per scontato. Tuttavia, dietro le apparenze, sono alla ricerca di una dimensione più spirituale. I personaggi bramano il contatto, l’intimità, il sesso, la comprensione, la libertà. Finanziariamente ricchi e spiritualmente poveri, sono sopraffatti da una brama inconscia. Proiettano le proprie fantasie su uno sconosciuto che, dopo essere entrato nelle loro vite, agisce come uno specchio. È difficile dire se questa esperienza sia reale o un’illusione”.
“Viviamo in un’epoca in cui la gente pesa tutto, etichetta tutto e programma tutto allo scopo di trovare una formula per la vita perfetta. Comunità esclusive come quella del film sono conseguenza perfetta di questo modo di pensare. Il protagonista trattiene i suoi segreti, il mondo moderno a sua volta consuma i suoi segreti. Gli effetti del coronavirus e di Chernobyl, a cui fa riferimento il film, sono fenomeni che, nonostante siano scientificamente provati, non sono tangibili, nono possono essere toccati. Sono metafisici, una sorta di forza maggiore. Ciò rivela un certo vuoto spirituale, motivo per cui i personaggi sono così attratti da questo spazio vuoto. Il film riguarda il bisogno di spiritualità. È percepibile l’arrivo di una nuova era. Stiamo transitando da un capitalismo aggressivo ed una graduale distruzione del nostro pianeta ad una più grande consapevolezza di ciò che ci ha spinto fino a qui. Abbiamo inoltre un urgente bisogno di andare più a fondo dentro noi stessi“.