Da giovedì 25 novembre sarà nelle sale Una Famiglia Mostruosa, la nuova commedia di Volfango de Biasi che vede all’opera un ricco cast composto da: Massimo Ghini, Lucia Ocone, Lillo, Ilaria Spada, Cristiano Caccamo, Emanuela Rei e Paolo Calabresi vanta anche la partecipazione di Barbara Bouchet e Pippo Franco.
Il film
Una giovane coppia di studenti fuori sede – Adalberto (Cristiano Caccamo) e Luna (Emanuela Rei) – si incontra e si innamora. Lontani da casa, i due non hanno occasione di conoscere le rispettive famiglie, ma quando lei resta incinta, Adalberto si vede costretto a portarla dai suoi, sebbene faccia di loro un ritratto poco lusinghiero, tant’è che osserva scherzosamente: “ne parli come se fossero dei mostri”. La ragazza non sa quanto sia vicina alla verità: Vladimiro (Massimo Ghini), il futuro suocero, è infatti un vampiro, sua moglie Brunilde (Lucia Ocone) una strega, il fratello di lei (Paolo Calabresi) un Frankenstein, la sorellina Salmetta (Sara Ciocca) una Vampiretta e la nonna (Barbara Bouchet) un fantasma. Lo stesso Adalberto è un lupo mannaro, che però aspira a una vita normale e finora è riuscito a nasconderle la sua identità.
La coppia si presenta così al castello di famiglia dove Adalberto spera di scoprire attraverso uno specchio magico l’identità del nascituro: ovvero sapere se verrà umano o mostro. Il tutto nascondendo la verità alla ignara Luna e cercando di proteggerla dall’ostilità dei suoi, che mal sopportano l’idea del matrimonio con una umana. Tutto si complica con l’arrivo inaspettato della famiglia di lei – Nando (Lillo), Stella (Ilaria Spada), nonno Paride (Pippo Franco) e il piccolo Ivano (Vincenzo Sebastiani). I genitori Nando e Stella sono umani solo di nome: poiché si rivelano talmente rozzi, volgari e venali da meritarsi a pieno titolo l’appellativo morale di “mostri”. Il confronto fra le due famiglie si sviluppa con un rutilante corollario di equivoci e doppi giochi fino alla scoperta finale della verità, rivelando i sorprendenti risvolti di questa specialissima gravidanza.
Volfango De Biasi racconta…
“Il film nasce dal desiderio di tornare a giocare con l’immaginario dell’infanzia, popolato da mostri grotteschi e figure della fantasia che possano divertire tutta la famiglia. È proprio la famiglia il centro dell’architettura narrativa, con le sue dinamiche fatte di equilibri e contrasti, di affetti profondi e ordinaria follia. Non conosci mai profondamente qualcuno finché non conosci la sua famiglia, la storia, le contraddizioni, le note che la rendono unica, imperfetta e definita dal fatto di costituire un’eccezione. Una commedia familiare, di costume e di classe, che scorre su un doppio binario e mette a confronto i mostri letterari e i mostri dei nostri tempi, dimostrando come per ciascuno il mostro sia sempre “l’altro”. Questo film indaga il tema dell’accettazione della diversità, esplorando i luoghi comuni, rielaborandoli e caratterizzandoli in una dimensione fantastica, per raccontare come ogni famiglia sia mostruosa a modo suo”.