Domenica 19 dicembre – presso il Cinema Il Piccolissimo di Ciampino – si è conclusa la prima edizione di Dŏcŭmenta Ciampino, il progetto, realizzato da Koda Media-A creative treatment of actuality e Fujakkà, che ha visto come grandi protagonisti i registi di domani. Ragazzi e ragazze che si sono confrontati (alcuni per la prima volta) con la macchina da presa per realizzare dei documentari brevi. Stiamo parlando delle cinque registe della Residenza Artistica Città: Femminile Plurale, coordinata da Elisabetta Angelillo di Koda Media, e degli studenti e studentesse del Liceo “Vito Volterra” di Ciampino che hanno partecipato al Laboratorio Dŏcŭmenta Ciampino.
Residenza artistica Città: Femminile Plurale
Nella giornata di sabato 18 dicembre è stato presentato Tinnitus, il documentario breve – interessante esempio di cinema del reale – sulla città di Ciampino nato per rispondere ad una domanda: cosa significa essere donna in questa città? Le cinque registe – Giorgia Amodio, Erica De Lisio, Clara Delva, Irene Dorigotti e Rosa Maietta – hanno messo insieme frammenti di vita di Ciampino, tra edifici abbandonati, aerei che volano tutto il giorno, pensieri soggettivi e un passaggio toccante di Niobe, personaggio femminile della mitologia greca. Abbiamo raggiunto quattro di loro per sapere cosa è rimasto più impressa nella loro anima di questa residenza.
Erica De Lisio
“Ciò che difficilmente dimenticherò della residenza è l’esperienza sonora che mi ha dato, i luoghi che suonano anche senza nessuno, paesaggi sonori che sono anche emotivi. Mi sento privilegiata perché ho visto con i miei occhi come ogni mia collega ha fatto entrare il proprio sguardo nel progetto, e quanto idee differenti fanno creare strani ibridi altrimenti impossibili da trovare”.
Clara Delva
“La residenza mi ha lasciato uno scambio di visioni artistiche, tra noi registe selezionate. Oltre alle difficoltà nel raggiungere una comprensione comune ho avuto piacere di scoprire la bellezza nel completarsi a vicenda attraverso le diversità”.
Rosa Maietta
“Questa esperienza è stata uno stimolo e una sfida, che ha raccolto le idee, i linguaggi e gli approcci di 5 persone diverse tra loro, che hanno dovuto confluire in un unico racconto. Prima di questa settimana, per me Ciampino era l’aeroporto, ora andrò via con la consapevolezza dell’identità e della forza e voglia di “essere” di questo comune”.
Giorgia Amodio
“Mi è rimasta sicuramente ancora più voglia di fare film! Di certo il fatto che ogni territorio, anche il più piccolo e periferico, possiede la sua bellezza e una ricchezza di storie. A Ciampino ho scoperto luoghi intensi, lontani dal rumore del traffico, dei treni e dell’aeroporto dove nascono storie di resistenza”.
Il Laboratorio Dŏcŭmenta Ciampino
Guidato da Stefano Virgilio Cipressi, il Laboratorio di cinema documentario Dŏcŭmenta Ciampino ha visto coinvolti 18 studenti/studentesse del Liceo “Vito Volterra” di Ciampino. Il percorso formativo ha previsto proiezioni e discussioni sui film, esercitazioni pratiche sulle varie figure che lavorano in una troupe e, infine, la scrittura e la realizzazione di due cortometraggi documentari che hanno messo al centro del racconto il presente dei ragazzi/e di Ciampino, raccontato in prima persona in forma di testimonianza. Attraverso i loro volti, ascoltiamo i loro pensieri, le loro esperienze e le loro aspettative sul futuro in The Bowling Conversations (realizzato da: Alessandro Campati, Giulia Guarriello, Paolo Miraglia, Valentina Miranda, Lorenzo Moglioni, Francesca Pugliese, Davide Scaglione, Elena Torrisi e Michele Turco), che riprende il bowling di Ciampino, uno dei pochi luoghi di ritrovo della città, e Una Donna Prima di Me (ad opera di Andrea Russo, Agnese Camarro, Matteo Cesandri, Andrea De Leo, Francesca Gentile, Daniela Mauro, Leonardo Nicola Palma, Francesca Quaglia e Elisa Torrisi), un viaggio al femminile, che riprende il mito di Niobe (figlia di Tantalo e sorella di Pelope, punita dagli dei per la sua superbia) in cui una storia di ribellione di molti anni prima si fa largo nelle strade del presente, sempre più dominato dai conflitti di genere e dagli stereotipi.
Anche in questo caso abbiamo chiesto agli studenti/esse che hanno partecipato al Laboratorio che cosa ha lasciato loro, professionalmente ed umanamente, questa esperienza.
Leonardo Nicola Palma
“In un mondo governato dalla velocità, il cinema è un’arte che supera le barriere del tempo. Possono essere necessarie ore e decine di metri di pellicola o un attimo per catturare lo straordinario. Ho imparato ad avere pazienza e ad essere flessibile perché la sola tecnica non basta. Possiamo essere registi dei nostri sogni, nelle nostre camere, con una semplice videocamera. Una ripresa è la forma, ma è il dietro le quinte a plasmarne l’essenza. Tra fonici, cameramen e registi ognuno è tenuto a capire il proprio ruolo. Il cinema è come una grande macchina: senza la giusta sincronizzazione degli ingranaggi non funziona”.
Andrea Russo
“È stato molto formativo assistere alle discussioni in aula sui concetti profondi che stanno a base di un’opera cinematografica e ascoltare le opinioni altrui. Da questo punto di vista, credo che questo progetto abbia giovato l’accrescimento del mio pensiero critico, essendomi trovato a confronto con una nuova esperienza e opinioni di diverse persone. Inoltre, ho particolarmente apprezzato girare sul campo perché mi ha permesso di fare nuove esperienze in ambito pratico e sono soddisfatto del lavoro compiuto”.
Giulia Guarriello
“Partecipando al laboratorio abbiamo ripercorso la storia del cinema documentario di creazione. Abbiamo imparato a dare una struttura a un documentario e a scegliere il modo giusto per poter parlare di un argomento che ci sta a cuore e mostrare una realtà. Durante le riprese, abbiamo imparato ad utilizzare le funzioni base della videocamera digitale e del microfono, e a scegliere le diverse inquadrature in base alla luce naturale e artificiale; ci siamo poi applicati per poter gestire un’intervista, anche dal punto di vista relazionale. Abbiamo quindi imparato a realizzare un piccolo documentario, partendo da una semplice idea da sviluppare”.
Elena Torrisi
“In questo laboratorio ho imparato cosa è un documentario. Prima di questi incontri guardavo un film senza pensare ai messaggi che il regista vuole mandarci e senza fare troppo caso alle scene, mentre adesso mi soffermo pure sui minimi dettagli, sulle inquadrature e, perfino, sulle luci. Ho imparato anche che il lavoro di squadra, alla fine, fa davvero la differenza. Il film documentario è la visione della realtà ed è questo che mi ha spinto a partecipare a questo corso: volevo mostrare la vera città di Ciampino e la vita dei ragazzi che ci abitano”.
Valentina Miranda
“Se i nostri occhi sono il filo rosso che collega le nostre emozioni alla realtà, il cinema-documentario è il tramite fra noi, il mondo e gli altri. Abbiamo voluto raccontare la verità della nostra città in particolare, che in fondo non è altro che la verità di ognuno di noi. E il lavoro che abbiamo portato avanti è stato incanalare all’interno di questa grande lente trasparente, la nostra vita e quella che è la nostra realtà, così come è. Quindi la comunicazione si stabilisce proprio nel momento in cui iniziamo a mostrare la verità su noi stessi, e questo è ciò che da aspiranti documentaristi abbiamo provato a regalare”.
Elisa Torrisi
“Il ”Cinema Fantastico” lascia spazio all’immaginazione e a quei sogni che ci sembravano impossibili; tutt’altra storia è il “Cinema Documentario”, intriso di realtà mai dette ma proiettate sul grande schermo, di silenzi che urlano desiderosi di essere ascoltati. Con questa esperienza sono riuscita a scoprire un aspetto della cinematografia che ancora non conoscevo, oltre che una nuova me che non ha paura di mettersi in gioco, di tentare, nonostante la paura di fallire, di andare avanti nonostante i molteplici ostacoli. Ritengo che questa sia stata un’esperienza unica e preziosa, spero che altri ragazzi dopo di me abbiano la possibilità e il desiderio di cimentarsi in questa inattesa avventura, diversa dalla “monotona normalità””.
Francesca Gentile
“Comunicazione: con questa parola riassumerei la mia esperienza con questo progetto. Partecipare ed essere parte integrante nella realizzazione di un film mi ha permesso di cimentarmi in un’attività del tutto nuova e di capire, se pure in piccolo, la realtà che si cela dietro ai film che vediamo solitamente. L’approccio con un’attrezzatura più complessa, la collaborazione con i miei compagni e le scelte che abbiamo intrapreso durante il percorso mi hanno dato la possibilità di mettermi in gioco e di scoprire a piccoli passi un mondo così complesso e affascinante come quello del cinema”.