Selezionato per Quinzaine des Réalisateurs all’ultimo Festival di Cannes, Vincitore del Premio della Critica al Melbourne International Film Festival, nella selezione ufficiale al Trieste Science+Fiction Festival. Tra adrenalina e angoscia, arriva giovedì 20 novembre al cinema These Final Hours di Zak Hilditch.
È l’ultimo giorno sulla Terra, 12 ore prima che un evento catastrofico cancelli la vita come noi la conosciamo James (interpretato da Nathan Phillips) attraversa le strade di una città ormai senza legge per trascorrere le sue ultime ore partecipando alla festa delle feste e celebrare la fine del mondo.
Lungo la strada salverà la vita ad una bambina di nome Rose (interpretata da Angourie Rice) che è alla disperata ricerca del proprio padre. Inaspettatamente sempre più coinvolto e responsabilizzato nei confronti di Rose. con il passare delle ore James si ritroverà ad interrogarsi su ciò che realmente conta nella vita.
Zak Hilditch ha cominciato a scrivere il copione del film verso la fine dell’estate del 2009, partendo dall’idea di vedere una storia d’amore in un mondo di fantascienza nel quale personaggi diversissimi sono costretti ad unirsi per far fronte ad un evento catastrofico. Ad ispirarlo, sono state pellicole come 28 Giorni Dopo, fino ad episodi di Ai Confini della Realtà degli anni ’60 come The Midnight Sun: “sono sempre stato colpito da questo tipo di situazioni – spiega il regista – e soprattutto dall’elemento del ‘e tu che cosa faresti?’. Gli aspetti e le prospettive umane all’interno dei film di fantascienza sono gli elementi che mi hanno sempre catturato maggiormente, ma anche quelli che più rapidamente vengono accantonati”.
Per Hilditch immaginare e scrivere These Final Hours è stato un “personale tentativo per raccontare come le persone potrebbero reagire ad un improvviso e drastico cambiamento del mondo cercando anche di rispettare i canoni del genere fantascientifico”.
La stesura della prima bozza è coincisa con la visione di un video animato di 10 minuti su YouTube, che mostrava cosa sarebbe accaduto se la Terra fosse stata colpita da un asteroide. Veniva rappresentata la devastazione del pianeta, progressivamente sbucciato come un’arancia nell’arco 24 ore fino a diventare una palla di fuoco.
“Ho provato ad immaginare che se l’Australia fosse stata, ipoteticamente, uno degli ultimi luoghi sulla Terra ad essere colpito da una catastrofe simile, avremmo potuto raccontare una storia che si sviluppasse nel corso di una giornata in un crescendo di ansia e terrore” ha continuato il regista.
Protagonista del film è l’attore Nathan Phillips: “ho sviluppato il personaggio di James proiettando su di lui le mie paure di trentenne che deve affrontare le responsabilità dell’età adulta. Nonostante faccia di tutto per evitarle, durante le sue ultime ore, James prenderà delle decisioni che lo forzeranno a cambiare. Ho voluto raccontare l’ultimo giorno sulla Terra attraverso un uomo qualunque, proprio come James. È un ragazzo incapace di affrontare la fine a testa alta, che vuole semplicemente andare alla festa della fine del mondo e soffocare la tristezza. In conclusione, però, si rende conto che non è mai troppo tardi per redimersi, anche nel bel mezzo dell’apocalisse”.
“Mancano dodici ore alla fine del Pianeta. Tu cosa faresti?”