Mercoledì 20 luglio, dalle 21, Triennale Milano presenta Le Ragazze Ribelli Del Cinema Muto, secondo appuntamento di Sound and Moving Pictures. Unexpected Matches, un ciclo a cura di Alina Marazzi volto a indagare la relazione tra immagine filmica e musica live attraverso il coinvolgimento di musicisti e dj invitati a sonorizzare film rari e poco noti e materiali provenienti da archivi e cineteche. Il programma propone la proiezione di alcuni rari cortometraggi dell’epoca del cinema muto italiano provenienti dalla Cineteca di Bologna e dalla Cineteca di Milano. Con questa selezione è dato risalto ad alcune figure femminili degli albori del cinema che non sono le “dive” o interpretano “femmes fatales”, ma sono danzatrici, acrobate circensi, ginnaste o ragazze ribelli. L’accompagnamento musicale è affidato a The Sweet Life Society.
La serata inizia con due brevi film della Dance Serpentine, una danza/performance conosciuta a fine Ottocento anche come “butterfly dance”: una produzione Gaumont del 1897 e una produzione Edison del 1894. Sono filmati resi a colori con il processo di “tinting”, una colorazione a mano della pellicola originale in bianco e nero. L’esigenza di colorare l’abito della danzatrice era dovuta al fatto che dal vivo la performer si esibiva con un abito confezionato con un particolare tessuto setoso dai colori cangianti, un effetto dato dalla rifrazione della luce su questo particolare tessuto imbevuto in un’emulsione chimica che lo rendeva fosforescente. Un abito magico ma anche infiammabile, proprio come le pellicole del tempo. Le acrobate Sorelle Bartels ci intrattengono con prodezze circensi in un classico filmato a “quarta parete” del 1910 prodotto da una delle prime e più importanti case di produzione cinematografiche italiane, la Cines. Fondata nel 1906 a Roma fino al 1921 produsse importanti film, anche lungometraggi a carattere storico, distribuiti all’estero e realizzati da registi quali Enrico Guazzoni e Mario Caserini, destinati ad essere ricordati tra i pionieri del cinema a soggetto italiano. Successivamente la Cines continuò la sua attività fino alla fine degli anni ’50.
Lea Giunchi, affiancata dal marito Polidor, entrambi due star comiche dell’epoca, si esibisce in una vorticosa corsa su pattini a rotelle che letteralmente travolge tutto quanto incontra sul suo percorso in un esilarante slapstick al femminile. Anche Lea Sui Pattini, del 1910, è prodotto dalla Cines. Lea Giunchi nasce come artista circense e insieme al compagno Natalino Guillaume, in arte Polidor, anche lui proveniente dal circo, nel 1909 viene assunta dalla Cines per la quale realizza una serie di film comici, più di 40 tra il 1910 e il 1914, nei cui titoli appare il suo nome, come Lea in convitto, Lea si diverte, Lea vuol morire, Lea e il gomitolo e molti altri. Sansone e la ladra di atleti del 1919 (foto copertina) ha come protagonista il “campionissimo” del ciclismo Girardengo, che aveva appena conquistato il suo primo Giro d’Italia. Una banda misteriosa guidata da una ladra seducente rapisce gli atleti per un motivo non ben precisato. Sulla loro strada trovano Girardengo ma soprattutto il mitico Sansone interpretato da Luciano Albertini, che aveva debuttato pochi anni prima in una produzione della Pasquali Film di Torino nel ruolo di Spartaco, forzuto personaggio che interpretò con successo in diverse altre pellicole fino al 1920, accanto alla moglie, nella vita e sullo schermo, Sansonette.
Leda Gys è la ragazza ribelle protagonista di Trappola del 1922 (qui proposto in una versione ridotta), una brillante satira del divismo del tempo e dell’ipocrisia delle istituzioni religiose, innestata nella casuale scalata di un’educanda ribelle fino all’Olimpo della celluloide. Gilseda Ilardi nasce a Trastevere dove conosce poeta romanesco Trilussa con cui inizia una relazione sentimentale. Trilussa la introduce negli studi cinematografici della Celio Film e della Cines dove inizia a lavorare con il nome d’arte Leda Gys, anagramma del suo nome ideato da Trilussa. Scritturata poi dalla napoletana Polifilms conosce il distributore- produttore Gustavo Lombardo che diventa suo compagno di vita e padre del loro figlio Goffredo, futuro patron della Titanus, la più antica casa di produzione italiana a cui si devono numerosi capolavori di autori tra i quali Raffaello Matarazzo, Luchino Visconti, Valerio Zurlini, Federico Fellini, Giuseppe De Santis, Ermanno Olmi. Tra il 1913 e il 1929 Leda interpreta oltre 80 film, specializzandosi nel filone partenopeo, che ebbe grande fortuna non solo nel meridione d’Italia ma anche tra gli emigrati negli Stati Uniti d’America.