Dopo averlo già ricordato lo scorso giugno a cinque anni dalla sua morte, solo oggi e domani arriva in oltre 250 sale cinematografiche italiane (distribuito da Microcinema) Michael Jackson – Life, Death & Legacy, il film diretto da Maureen Goldthorpe dedicato alla vita e all’eredità artistica di Michael Jackson.
Grazie al lavoro del regista, arriva un nuovo tributo a Michael Jackson, il Re del Pop che, morto prematuramente (e per certi aspetti ancora misteriosamente) nel 2009 ha lasciato sgomenti centinaia di milioni di spettatori in tutto il mondo.
Testimonianze inedite di coloro che hanno lavorato con Michael Jackson, amici, familiari e giornalisti, accompagnate da commoventi ricordi, si alternano a nuovi e mai visti filmati che lo ritraggono nella sua brillante quotidianità e alle emozionanti esibizioni che lo hanno reso uno degli artisti di maggiore successo e più amati dell’era moderna, in grado di ispirare milioni di fan in tutto il mondo.
Il film permette di riascoltare tutti i suoi brani più celebri e amati: da I Want You Back, inciso con i Jackson Five quando era ancora un bambino; la popolarità da solista ottenuta con il brano Don’t Stop ‘til You Get Enough; per arrivare al successo planetario raggiunto grazie a canzoni come Thriller e Billie Jean; fino alle conferme di Bad e Black or White, solo per citare alcuni dei classici presenti in Michael Jackson: Life, Death and Legacy.
Un artista indimenticabile che, con i suoi brani e i suoi incomparabili movimenti scenici, continua a far parte della vita di milioni di persone; un artista leggendario per quanti possono godere della sua eredità di musicista e ballerino.
“Sto lì seduto e penso “non mi chiamate sul palco, sono troppo timido”. Ma una volta che ci sono, ho il controllo assoluto di me stesso. Stare sul palco è magia pura, non c’è nulla di paragonabile. Senti l’energia di tutti quelli che stanno lì, invade completamente il tuo corpo. Quando hai le luci addosso, non esiste più nulla, ve lo posso giurare”
Michael Jackson – Life in the Magical Kingdom, Rolling Stone (17 febbraio 1983)