The Rover (foto di Matt Nettheim)

La società allo sfacelo dopo il crollo economico in The Rover, il feroce film di David Michôd con lo scontro Pearce-Pattinson

The Rover (foto di Matt Nettheim)

Presentato con successo allo scorso Festival di Cannes, arriverà al cinema questo giovedì 4 dicembre The Rover, film diretto da David Michôd che lo ha anche scritto con Joel Edgerton nel 2011. Un thriller teso e feroce, che s’inserisce nel solco della tradizione dei western per antonomasia, incentrati su un classico antieroe. Protagonisti sono Guy Pearce ed un sorprendente Robert Pattinson.


Outback australiano, dieci anni dopo il grande crollo dell’economia occidentale. Siamo in un futuro prossimo, caratterizzato dal degrado sociale ed economico: i servizi, la legge e l’ordine pubblico sono caduti in un pericoloso stato di sfacelo. Eppure, arriva gente da tutti gli angoli del mondo per lavorare nelle miniere che alimentano il benessere asiatico. Arrivano anche parassiti, reietti, trafficanti e criminali che sperano di conquistarsi una fetta dei profitti delle miniere.

E in tutto questo troviamo Eric (Guy Pearce), ex contadino e attualmente vagabondo, solo e svuotato, pieno di rabbia e noia. Non gli rimangono che la sua auto e la strada. Lo incontriamo mentre è in viaggio. L’ultimo, forse. Si ferma per una sosta in un sudicio ristorante cambogiano sperduto nel nulla, dove lo accolgono solo il degrado e un’assordante musica pop, oltre a due Khmer sprofondati nel sonno in un angolo.

Guy Pearce è Eric (foto di Matt Nettheim)

Guy Pearce è Eric (foto di Matt Nettheim)

Eric si siede e si serve un tè, quando una banda di piccoli criminali – Henry (Scoot McNairy), Archie (David Field) e Caleb (Tawanda Manyimo) – in fuga da una rapina andata terribilmente storta, si schianta col proprio furgone fuori dal ristorante cambogiano. I malviventi riescono a liberarsi dalle lamiere e a rubare l’auto di Eric ed è qui che inizia la storia. Eric farà qualunque cosa pur di riappropriarsi della sua auto.

Riesce a far ripartire il mezzo distrutto dei malviventi e s’imbatte subito in Rey (Robert Pattinson), l’apparentemente ingenuo fratello minore di Henry, gravemente ferito e abbandonato a morire nel caos successivo al colpo fallito della gang. Eric e Rey si ritrovano costretti a fare coppia. Eric rivuole indietro la sua auto e il giovane Rey, ingenuo e indifeso, è l’unico a sapere dove potrebbe essere finita. Insieme viaggiano per strade desertiche, incontrando gli emarginati e i superstiti del nuovo/vecchio paesaggio australiano: giostrai assassini e artisti circensi, profughi asiatici e bambini aborigeni, negozianti traumatizzati e quel che resta di un esercito assediato e disilluso che cerca di tenere insieme il mondo.

Robert Pattinson è Rey (foto di Matt Nettheim)

Robert Pattinson è Rey (foto di Matt Nettheim)

Anche se ambientato in un non meglio precisato futuro prossimo, The Rover è un film pienamente attuale, incentrato, come spiega Michôd, “sull’avidità delle sregolate economie occidentali, capaci di distruggere se stesse, e sull’inevitabile riequilibrio del potere globale. Il film affronta i problemi apparentemente irrisolvibili dell’avidità umana e della distruzione ambientale, oltre che la disperazione che queste forze potrebbero suscitare nelle persone in difficoltà. Ma, soprattutto, la storia descrive il modo in cui tali fattori sono in grado di influenzare la vita emotiva delle persone”.

A differenza di diversi altri film in cui la storia si colloca in un futuro distopico, in The Rover la devastazione che si vede non è conseguenza di cataclismi o eventi apocalittici. Il mondo descritto nel film “è uno specchio della corsa all’oro australiana e americana del XIX° secolo” spiega l’autore che aggiunge: “non è un crollo totale della società, è piuttosto un’inversione delle dinamiche odierne del potere globale”.

Pearce-Pattinson, i due protagonisti di "The Rover" (foto di Robert Pattinson è Rey (foto di Matt Nettheim)

Pearce-Pattinson, i due protagonisti di “The Rover” (foto di Matt Nettheim)

Michôd, già regista dell’acclamato Animal Kingdom, ci presenta l’Australia come se fosse un paese del Terzo Mondo ricco di risorse: “è uno specchio della violenza e dei disordini contemporanei di paesi quali la Sierra Leone, la Repubblica Democratica del Congo, la Nigeria e la Guinea. E al centro di questo mondo ci sono due uomini: uno è un australiano amareggiato, un ex soldato che ha perso la sua fattoria e la sua famiglia e l’altro è un ragazzo americano semplice e ingenuo, troppo giovane per ricordare il tempo in cui le cose andavano diversamente”.

“I finti cataclismi spesso fanno sì che gli spettatori prendano le distanze dal cuore della storia. Io voglio invece che The Rover sia avvertito come un mondo pienamente immaginabile nel futuro prossimo, un mondo depredato da forze reali e dai sistemi che attualmente operano intorno a noi”

David Michôd

(Tutte le immagini dell’articolo sono di proprietà di The Rover © Rover Film Holdings 2013)

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