Da giovedì 17 novembre è al cinema La Signora Harris Va A Parigi, il nuovo film di Anthony Fabian che, adattando l’omonimo romanzo scritto da Paul Gallico nel 1958, ha diretto una fiaba moderna e positiva sulla volontà di realizzare i propri sogni, sul valore dell’amicizia e sull’importanza di rimanere fedeli a sé stessi. Protagoniste Lesley Manville e Isabelle Huppert e…un abito di Christian Dior.
Il film
Nella Londra che ha da poco superato la Seconda Guerra Mondiale, Ada Harris (Lesley Manville) si guadagna da vivere pulendo appartamenti. Conduce una vita solitaria da quando l’adorato marito Eddie è venuto a mancare durante il conflitto, ma non è il tipo che si piange addosso per le proprie sfortune o si lamenta per le difficili condizioni di vita. Tuttavia, quando la pragmatica Ada nota un adorabile abito Christian Dior appeso nella camera da letto di un ricco cliente, rimane sorpresa dall’aver provato un travolgente impeto di desiderio. Possedere qualcosa di così etereo, così bello, una vera opera d’arte, può veramente cambiare la vita di una persona. Con qualche lavoretto extra e risparmiando il più possibile, fino a tentare la fortuna ai cavalli, Ada può finalmente permettersi di pagare un vestito Dior. Saluta i suoi amici più cari, Vi (Ellen Thomas) e Archie (Jason Isaacs), e parte alla volta di Parigi per visitare la prestigiosa casa di moda e realizzare i suoi sogni.
Già dal suo arrivo, Ada s’imbatte in una serie di sorprendenti eventi, non ultimo l’incontro con l’ostile Madame Colbert (Isabelle Huppert), che non concepisce l’idea che una comune donna del popolo possa indossare un abito d’alta moda. Nonostante qualsiasi ostacolo si presenti, Ada rifiuta l’idea di lasciare Parigi senza il suo abito. La sua incrollabile fiducia affascina l’idealista contabile che lavora da Dior, André (Lucas Bravo), la gentile modella Natasha (Alba Baptista) e l’aristocratico Marchese di Chassagne (Lambert Wilson), il più ambito scapolo di Parigi. Ada presto inizierà a realizzare che la scelta di cambiare la propria vita avrà un impatto anche su quelle delle persone che la circondano. Potrebbe addirittura aiutare a garantire la sopravvivenza della stessa Casa di Moda.
“È la storia di una donna che lotta per raggiungere il proprio sogno, ma invece di sposare un principe, si compra un abito – afferma il produttore Benski – Il vestito le permette di trasformarsi da donna invisibile a essere sotto gli occhi di tutti. Inoltre, mostra come Ada sia generosa e sempre aperta agli altri, capace di aiutare chiunque ne abbia bisogno, e in questo modo aiutare se stessa nella realizzazione dei propri sogni”. Aggiunge Isabelle Huppert: “L’abito di Mrs. Harris deve essere letto come una metafora. Ovviamente, s’innamora di quel vestito, ma il significato più profondo è che vuole una vita più soddisfacente, un simbolo di un percorso diverso fondato sulla felicità”.
La protagonista Lesley Manville afferma di aver trovato nello spirito di Mrs. Harris una fonte di ispirazione: “Era già una forza della natura, questa piccola donna volenterosa, “ma l’abito riesce a sintetizzare il fatto che è in grado di ottenere qualsiasi risultato, anche quelli più insperati. In qualche modo questo oggetto rappresenta una nuova fase del lutto legato alla morte del marito e un percorso di una donna sola che è padrona del proprio destino. Nonostante i terribili trattamenti che è costretta a sopportare, riesce a dimostrare che ogni persona ha un valore. Questa storia lascia un’incredibile e meravigliosa energia agli spettatori”.
Le ultime parole sono del regista Anthony Fabian: “In conclusione, Ada esaudisce il suo piccolo desiderio perché se lo è meritato, soprattutto dopo l’amore che ha dato alle persone che ha incontrato. Viviamo tempi difficili e sono convinto che il pubblico cerchi storie per dimenticare le miserie e le difficoltà della quotidianità. Questo film lascia l’opportunità di evadere”.