THE FABELMANS

The Fabelmans, il film più autobiografico di Steven Spielberg emoziona tutti

Era un successo annunciato The Fabelmans, il film, nelle sale dallo scorso 22 dicembre 2022, con cui il celebre e pluripremiato regista Steven Spielberg ha ripercorso gli eventi della sua infanzia che hanno scandito la sua vita e la sua carriera. Si tratta di un emozionante racconto di formazione di ‘cinema nel cinema’, incentrato sul desiderio di un ragazzo di riuscire a realizzare i propri sogni (e trovare il proprio posto nel mondo) attraverso la settima arte.

Il film

Protagonista di questa storia ambientata nell’America del 900 è Sammy Fabelman (Gabriel LaBelle), un giovane appassionato di cinematografia, un interesse alimentato in lui da sua madre Mitzi (Michelle Williams), donna dalla spiccata vena artistica. Suo padre Burt (Paul Dano), è invece un uomo di scienza dalla brillante carriera che, pur non opponendosi alle aspirazioni del figlio, le considera alla stregua di un hobby. Nel corso degli anni, Sammy continuerà a documentare le vicende della sua famiglia, girando film amatoriali sempre più elaborati, interpretati da sua sorella e dai suoi amici. A sedici anni è già un acuto osservatore e narratore della sua realtà familiare, ma quando i suoi si trasferiscono altrove, Sammy scoprirà una verità sconvolgente che riguarda sua madre e che cambierà per sempre il suo rapporto con lei, con ripercussioni sul suo futuro e su quello dell’intera famiglia. 

Direttamente dai ricordi

Nei suoi cinquant’anni di brillante carriera, Steven Spielberg ha prodotto alcuni dei film più amati e innovativi della storia del cinema – da Lo Squalo a E.T., da I Predatori Dell’Arca Perduta a Jurassic Park, da Schindler’s List a Munich – e in ciascuna delle sue creazioni, che spaziano da fantasiose speculazioni su incontri con prodigiosi alieni ad attente riflessioni morali sulla storia recente, il regista ha condiviso con il pubblico qualcosa di sé e del suo passato. “La maggior parte dei miei film riflettono le esperienze della mia formazione come regista – ha raccontato Steven SpielbergQuando un regista dirige un film, anche se è basato sulla sceneggiatura di qualcun altro, riversa, volente o nolente, il proprio vissuto nella storia. E in questo caso, The Fabelmans non è neanche una metafora, perché attinge direttamente ai ricordi”.

Gabriel LaBelle

Gabriel LaBelle

‘Dopo non si può più tornare a casa’

Era da molti anni che il filmmaker di Cincinnati (dove nacque il 18 dicembre del 1946) sognava di portare sul grande schermo i suoi primi passi nel mondo del cinema. Tuttavia, ha iniziato a prendere in seria considerazione il progetto solo grazie al forte legame professionale con Tony Kushner, il commediografo e sceneggiatore il cui talento innovativo gli è valso prestigiosi riconoscimenti fra cui un premio Pulitzer. Kushner e Spielberg, nel corso di sedici anni di interviste saltuarie, intense conversazioni e sessioni di scrittura (che il regista ha scherzosamente paragonato a una “terapia”), hanno posto le basi della storia. “Dover dire addio a questo film è stato difficilissimo – ha spiegato SpielbergNon posso immaginare la mia carriera senza questo film. Questa storia, per me, è stata come una macchina del tempo e, come dice Thomas Wolfe giustamente, ‘Dopo non si può più tornare a casa’. Quando ho terminato questo film ho capito che anche io non sarei più tornato a casa. Ma almeno ho condiviso tutto questo”.

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