Il 19 e 20 marzo andrà in scena al Teatro Palladium di Roma uno spettacolo dedicato alla compianta Marisa Fabbri intitolato Si Potrebbe Incominciare dalla Fine. Scritto dal marito Paolo Modugno, questo testo è diretto da Marco Andriolo e vede protagonista Galatea Ranzi.
Alla fine dello spettacolo l’ attrice torna nel camerino e lì inizia la sua riflessione sul senso del suo mestiere: comunicare. Il suo pensiero spazia dalla sgrammaticatezza dei nostri tempi alla sordità della logica del mercato, dal potere della pubblicità alla volgarità imperante, dall’ importanza della fantasia alla necessità di dare un senso alla vita affinché non si venga sorpresi dal vuoto della morte.
Questo testo, dedicato a una grandissima attrice, quella Marisa Fabbri che col suo lavoro ha dato un eccelso esempio a generazioni di giovani allievi attori tra cui la stessa Galatea Ranzi, è stato scritto di getto dal suo compagno di una vita: Paolo Modugno, il quale ci riporta quella luminosa lucidità e inarrestabile entusiasmo propri della Fabbri e la sua contagiosa capacità di credere nella necessità di un pensiero critico.
“…torniamo alle origini: l’etimologia del termine “teatro”, proviene da “thea”, guardare, considerare, etimologia di altri termini come ammirazione, meraviglia.
Cos’è il teatro oggi? Sempre più spesso, un luogo da alienare per essere convertito in supermercato o in centro commerciale, ma, se supera questa destinazione finale, è ormai un luogo dove solo in rari casi si prova meraviglia, ammirazione: per le istituzioni è spesso considerato un fardello economico, o, alternativamente un luogo dove contano le poltrone, non quelle della sala, ma quelle del consiglio di amministrazione. Per molti, un luogo dove assistere a narrazioni del passato, magari riviste e corrette.
Poi, certo, ci sono le eccezioni, anche splendide, ma eccezioni. Avendo risalito la scala, forse adesso è il caso di ricominciare dalla fine, per restituire al teatro la sua fascinazione, la capacità di farci discutere gli eventi del presente per aiutarci a comprenderli. Non lasciamo che cali definitivamente il sipario”
Paolo Modugno