Il 25 marzo del 1940 nasceva Mina, una voce, un mito. In occasione del suo 75° compleanno Diva Universal (Sky – Canale 133) dedica, stasera alle 20.50, lo speciale Donne nel Mito ad una delle più grandi cantanti di tutti i tempi, soprannominata negli anni ’60 la “Tigre di Cremona” per le sue note qualità canore e il timbro della sua inconfondibile voce. Il documentario, diretto da Marco Spagnoli, presenta materiali d’archivio Rai e Istituto Luce e ripercorre attraverso le interviste la vita e la carriera di un’artista unica, il cui talento e fascino hanno influenzato diverse generazioni, conquistando milioni di fans in tutto il mondo.
Mina è stata la più grande cantante italiana di tutti i tempi: l’artista che ha segnato in particolare gli anni sessanta e settanta non solo grazie a qualità vocali straordinarie, ma anche in virtù di una personalità unica che le ha permesso di essere protagonista di programmi televisivi indimenticabili da Studio Uno fino ad arrivare a Canzonissima e Milleluci. Un’artista unica, una donna e una cantante leggendaria raccontata da due persone che hanno condiviso momenti differenti della sua vita: il regista Antonello Falqui che ha “inventato” la sua immagine televisiva rendendola una Star e il musicista Danilo Rea che è uno dei suoi più fidati collaboratori in campo musicale.
Un racconto pubblico ma al tempo stesso intimo di una delle più grandi artiste di tutti i tempi. “Mina si è evoluta anche facendo lo spettacolo, facendo le trasmissioni con me. Tutti insieme abbiamo costruito MINA, ma lei era costruibilissima: il trucco, la pettinatura, i movimenti. Noi ci occupavamo di tutto e lei non ha mai eccepito nulla…” Antonello Falqui, racconta così il personaggio: “non facevo molte prove con lei perché era bravissima, bastava che sentisse una canzone e la rifaceva tale e quale. Aveva un orecchio fantastico e poi anche dei movimenti di mano che ancora si ricordano. Applicava una tecnica cinematografica anche in Tv…”.
Un’artista irripetibile che ha destato interesse, scandalo, un vero e proprio culto, la cui voce accompagna da mezzo secolo la storia del nostro paese e le cui interpretazioni, un misto di eleganza e sensualità, sono diventate dei classici. “Per me Mina è stata la voce femminile più importante di tutte. I registi e gli autori della Rai di quei tempi erano geniali. Lei era bellissima, sorridente, bravissima. Non credo ci fosse qualcosa di simile a lei.” È Danilo Rea che parla così nel documentario del suo rapporto con Mina: “ho avuto esperienze musicali con lei molto forti perché ha un atteggiamento da jazzista, nel senso che il jazzista è quello che dice: “si registra” e se non viene bene la prima, conviene lasciar perdere e fare un’altra cosa..”.
Come se non bastasse Mina è un’icona anche dal punto di vista della sua vita privata, protagonista delle cronache rosa. “C’era una rubrica che si chiamava “Questo è l’uomo per me” e questo uomo per lei era Mastroianni, Gassman, Tognazzi, cioè dei numeri uno. Lei però metteva a proprio agio chiunque e si divertiva con tutti…” racconta Falqui. Durante la sua carriera, iniziata alla fine degli anni cinquanta, Mina ha interpretato oltre 1.500 brani e venduto più di 150 milioni di dischi fino al 2010, ottenendo primati e ricevendo premi e riconoscimenti. Si è ritirata definitivamente dalle scene nel 1978 a soli 38 anni. Danilo Rea la racconta così: “io l’ho conosciuta quando oramai Mina non faceva più concerti dal vivo. So che ne faceva tanti e immagino che non sia facile reggere allo stress della notorietà…alcune persone ce la fanno e altre no..”.
Ad arricchire l’evento, il lancio del volume omonimo, parte della collana di monografie Donne nel Mito edita da Gremese, una serie di libri dedicati a celebrare le grandi donne che hanno saputo toccare i cuori e suscitare l’ammirazione del mondo: Raffaella Carrà, Anna Magnani, Coco Chanel, Edith Piaf, Maria Callas, Sophia Loren, Brigitte Bardot e Mina. Il volume sarà nelle principali librerie dalla fine di marzo.
“Mina era un personaggio speciale sia come cantante che come donna specie per la sua condotta di vita, molto libera e ampia di vedute. Inimitabile…non ce ne sono state più simili…”
Antonello Falqui