In Italia sono probabilmente in pochi a sapere e a ricordare che nel 1944, in piena guerra mondiale, a combattere lungo la Linea Gotica c’erano anche militari brasiliani della Feb – Força Expedicionaria Brasilera, giovanissimi venuti ad affrontare una guerra che non li riguardava, in una terra a loro sconosciuta, senza addestramento e tormentati da un freddo mai conosciuto in vita loro. È da questa diffusa lacuna nella memoria storica (italiana ma anche brasiliana), che prende forma il film Road 47, scritto e diretto dal regista brasiliano Vicente Ferraz e interpretato da Sergio Rubini. Al cinema da giovedì 23 aprile.
Dicembre 1944. Durante la Seconda Guerra Mondiale, sull’Appennino Tosco-Emiliano, un gruppo di genieri della Forza di Spedizione Brasiliana (FEB), inesperti e a disagio nel terribile gelo europeo, tenta nottetempo di neutralizzare uno dei numerosi campi minati tedeschi lungo la Linea Gotica: ma una mina esplode, uccidendo due dei loro, e il reparto, preso dal panico, si disperde nella terra di nessuno.
Comincia così un viaggio in mezzo alla neve, in cui cinque sbandati incontrano una postazione avanzata americana misteriosamente abbandonata, un corrispondente di guerra brasiliano, un soldato repubblichino che ha disertato e cerca di raggiungere la sua famiglia in una fattoria vicina, una pattuglia tedesca e un sergente tedesco che afferma a sua volta di voler disertare. Soprattutto incontrano il campo minato che ha impedito ai carri americani di raggiungere un paese liberato dai partigiani e sotto la minaccia di un contrattacco tedesco. Riusciranno a riscattarsi?
Girato in Italia tra le montagne del Friuli Venezia Giulia, Road 47 è un film sulla partecipazione dei soldati brasiliani alla Seconda Guerra Mondiale, l’unico esercito latino-americano che lottò in Italia a fianco degli Alleati, durante il rigido inverno del 1944-45. Il film si allontana dall’epica militare, per concentrarsi più sulle contraddizioni sorte con l’arrivo di giovani soldati brasiliani, per la maggior parte umili e disperati, in una terra lontana, in Europa. Gente che arrivava dai tropici e che si trovò ad affrontare la paura, il freddo e una differenza culturale delle stesse dimensioni dell’Atlantico, tutto questo per sopravvivere ad una guerra di cui non comprendevano le motivazioni e le dinamiche.
Trattandosi di un film sul lato umano della guerra, come il famoso e pluripremiato No Man’s Land, la trama è incentrata sui personaggi e sulle loro contraddizioni. L’evento principale è l’incontro inusuale dei soldati brasiliani con l’Italia e gli italiani, i civili, i partigiani ed i nazi-fascisti.
La storia si concentra sulle azioni e sul movimento di sette personaggi: cinque brasiliani, un italiano e un tedesco, persi nella “terra di nessuno”, quale era la Linea Gotica di allora. Il dramma parte da un gruppo di soldati brasiliani, arrivati impreparati in un paese stravolto dalla guerra, che si perdono nei boschi dopo un attacco di panico sul campo di battaglia. Si tratta di un film d’epoca che ha come ambientazione principale le montagne gelide degli Appennini italiani, durante gli intervalli tra una battaglia e l’altra. L’antagonista principale della storia non è l’esercito tedesco, ma il freddo intenso dell’inverno italiano del 1944.
La regia punta a mettere in luce la storia dei personaggi, le loro paure ed il loro profilo psicologico. Girato in super 35 mm, prevalentemente in esterni e “dal vero”, il film ha previsto l’utilizzo di una troupe agile e in continuo movimento, per valorizzare al meglio le locations dell’Appennino. La fotografia è incentrata su toni quasi monocromatici che evidenziano i contrasti creati da questi anonimi soldati persi nell’immensità silenziosa e bianca delle montagne innevate italiane.
Road 47 non è un film di effetti speciali, grandi azioni militari e spiegamento di uomini e mezzi. È invece un film di personaggi, che non comunicano con facilità, che non si conoscono, che si temono tra loro ma che, al tempo stesso, si aiuteranno l’un l’altro. “È una storia – spiega Vicente Ferrez – dedicata a questi due grandi paesi, per raccontare un lato abbastanza sconosciuto della storiografia di entrambi. Il punto di vista è quello di due umanità, semplici, che si incontrano nel mezzo della ferocia della guerra”.
“Road 47 è un film di eroi per caso, una storia incentrata sull’umanità dei personaggi”
Sergio Rubini