Martedì 28 aprile, alle 19:00, arrivano in oltre cento cinema d’Italia – live HD dal Metropolitan di New York – due opere del verismo popolare più amate dal pubblico: Cavalleria Rusticana e Pagliacci.
A soli 26 anni Pietro Mascagni vide il successo di Cavalleria Rusticana, che vinse il concorso dell’editore Sonzogno e lo rese subito famoso. Tratta dalla novella di Giovanni Verga, Cavalleria Rusticana racconta la storia di un giovane innamorato: siamo in Sicilia, il giovane Turiddu intona una serenata a Lola, la ragazza a cui si era promesso prima di andar soldato e che, al suo ritorno, ha ritrovato sposa a compar Alfio, un carrettiere benestante.
Nella piazza di un villaggio nei dintorni di Catania, mentre ci si appresta a festeggiare la Pasqua, l’amante di Turiddu, Santuzza, scomunicata per la sua scandalosa relazione con il giovane, appare disperata, rosa dal fondato sospetto che il suo amante abbia ripreso a vedersi con Lola. Dopo un acceso confronto con Turiddu, la donna decide di rivelare tutto ad Alfio, che, dopo la messa pasquale, sfida il rivale in amore. Turiddu, saluta la madre Lucia affidandole la povera Santuzza che, disonorata a causa della loro relazione, senza di lui si ritroverebbe sola al mondo.
Pagliacci, l’opera più rappresentata di Ruggero Leoncavallo, fu tratta da una delle storie di cui era stato testimone suo padre, magistrato regio. In un caldo mezzogiorno di ferragosto, nella Calabria del 1865, una compagnia teatrale irrompe nella piazza centrale del paese per annunciare lo spettacolo che, di lì a poco, metterà in scena per festeggiare la ricorrenza dell’Assunta.
Poco prima della rappresentazione Canio, marito geloso, sorprende Nedda con l’amante, Silvio, che le strappa una promessa d’amore prima di riuscire a fuggire via senza essere riconosciuto da Canio. La scenata di gelosia che ne segue viene interrotta per lasciar spazio allo spettacolo che sta per cominciare. Sul baraccone Colombina, interpretata da Nedda, è in procinto di tradire, con Arlecchino, il marito Pagliaccio, interpretato da Canio. Davanti alla folla interessata, la commedia va avanti mentre si interseca e si confonde con la realtà.
David McVicar cura la regia della nuova produzione, la prima in 45 anni al Metropolitan Opera di New York, del duplice programma del verismo popolare, con Marcelo Álvarez che debutta nelle parti da tenore di entrambe le opere: l’incorreggibile Turiddu e il pagliaccio Canio. Eva-Maria Westbroek dà voce a Santuzza, l’amante abbandonata di Cavalleria Rusticana, mentre Željko Lučić è il cavalleresco Alfio. Patricia Racette interpreta Nedda, moglie dell’infelice Canio in Pagliacci, con George Gagnidze nella sua prima esibizione al Met nei panni di Tonio. Il Direttore Principale del Metropolitan Opera, Fabio Luisi, dirige entrambe le opere.