A ventidue anni da Jurassic Park, il mitico film di Steven Spielberg tratto dall’omonimo libro di Michael Crichton, e dopo i sequel The Lost World – Jurassic Park e Jurassic Park III, arriva oggi al cinema un nuovo capitolo della saga sui dinosauri: Jurassic World. Diretto da Colin Trevorrow (che è stato scelto personalmente da Spielberg) e scritto da Rick Jaffa e Amanda Silver, il film vedrà il famoso parco di John Hammond aprire sul serio.
Ventidue anni fa, il dr. John Hammond ha fatto un sogno: un parco a tema dove i visitatori di tutto il mondo potessero fare esperienza dell’emozione e del brivido di vedere dei veri dinosauri. Oggi il suo sogno è finalmente diventato realtà. Benvenuti a Jurassic World, un resort di lusso completamente operativo dove decine di migliaia di ospiti possono esplorare il miracolo e lo splendore delle più magnifiche meraviglie preistoriche che abbiano vissuto sulla Terra e interagire con loro ogni giorno.
Situato su un’isola al largo della Costa Rica e costruito intorno a una Strada Principale (Main Street) molto movimentata, Jurassic World è un miracolo all’avanguardia ed è pieno di strabilianti attrazioni. I bambini cavalcano dei gentili mini Triceratopi nello zoo tattile per bambini, le folle esultano quando il Mosasauro acquatico salta fuori da una piscina nel tentativo di agguantare un grande squalo bianco che gli dondola davanti e mangiarlo come spuntino, e le famiglie fissano affascinate i dinosauri di ogni forma e grandezza che girovagano di nuovo, tutti in bella mostra, ma rinchiusi per motivi di sicurezza, per il divertimento degli ospiti.
A supervisionare ogni angolo di Jurassic World c’è la donna in carriera Claire (Bryce Dallas Howard), a cui vengono inaspettatamente affibbiati due nipoti, Zach, 16 anni (Nick Robinson), e Gray, 11 (Ty Simpkins). Anche se sono stati messi sul traghetto dalla loro mamma, Karen (Judy Greer), per trascorrere un paio di giorni a Jurassic World, Claire non ha tempo per intrattenere i due ragazzini in visita e quindi li riempie di pass, invitandoli a esplorare da soli il parco.
I miracolosi animali del parco sono creati dal Dr. Henry Wu (Bd Wong che aveva già recitato nel primo Jurassic Park), un genetista che una volta lavorava per InGen, la società che stava dietro al primo parco di Hammond, e ora lavora per il milionario benefattore di Jurassic World, Simon Masrani (Irrfan Khan).
Nonostante le presenze al parco continuino a crescere, i visitatori sono diventati sempre più difficili da sorprendere. Preoccupati per il bilancio, tutti uniscono le forze per tirare gli ospiti fuori dall’ennui creando una nuova “attrazione” nella speranza di rendere Jurassic World di nuovo in voga.
Questa pressione forza i confini dell’etica e della scienza in nome dell’affarismo e porta il Dott. Wu e la sua squadra di genetisti su un terreno eticamente discutibile, quello della manipolazione genetica e dello splicing. E il suo genere e la sua specie viene chiamata Indominus Rex, un imponente dinosauro modificato con un corredo genetico che include il DNA di T. Rex, Carnotaurus, Majungasaurus, Rugop, Giganotosaurus e alcune altre fonti non rese note.
Cresciuto in isolamento dopo aver divorato il suo unico fratello, l’Indominus rex, il cui corredo genetico è stato secretato, sta per raggiungere la maturità. Per poter valutare la creatura e la sicurezza del suo contenimento, Claire va a trovare Owen (Chris Pratt), un ex- militare esperto in comportamento animale che lavora in un’appartata base di ricerca alla periferia del parco principale. Owen studia da anni un branco di aggressivi Velociraptor, sui quali ha stabilito un rapporto alfa che dà agli animali un equilibrio precario che va dall’obbedienza riluttante alla rivolta predatoria.
Quando l’Indominus Rex — la cui ferocia e intelligenza sono sconosciute — mette in scena una fuga e scompare all’interno del cuore della foresta, a Jurassic World si sente minacciata ogni creatura, sia dinosauro che essere umano. Per Claire, le vite che contano di più sono quelle dei suoi nipoti, che si sono avventurati fuori rotta in un veicolo girosferico che permette una visibilità a 360° di tutto il mondo che li circonda. Ora, Owen e Claire si uniscono nella caccia ai ragazzi mentre l’ordine all’interno del parco si trasforma in caos e gli ospiti si trasformano in prede. I dinosauri scappano all’aperto, nei cieli e nell’acqua per ingaggiare una guerra senza quartiere per la sopravvivenza, e nessun angolo all’interno del più grande parco a tema del mondo è più sicuro.
Il Jurassic World è il primo parco a tema veramente internazionale e combina senza sbavature le meraviglie della scienza e della storia con il lusso e comfort che i viaggiatori internazionali vogliono trovare. Steven Spielberg lo descrive così: “Jurassic World è quasi come vedere Jurassic Park diventare vero. In Jurassic World volevamo realizzare questo sogno: avere un parco a tema veramente funzionante dedicato al miracolo di creare dinosauri dal DNA. Questa è la realizzazione del sogno di Michael Crichton, che è poi diventato il sogno di John Hammond. E questo speriamo diventi il sogno che il pubblico ha sempre voluto vedere”.
A prendere il suo testimone è stato Colin Trevorrow che ha cercato di trasmettere quel perfetto equilibrio di humour, scienza, meraviglia e terrore, quella che fa sgranare gli occhi, mette i brividi che ti fa aggrappare alla poltrona. Nella storia, che anche stavolta poggia su vere teorie e conoscenze scientifiche e paleontologiche, vediamo protagonisti nuovi personaggi e nuovi dinosauri. La creazione dell’Indominus Rex nasce anche dalla noia che il pubblico prova verso i soliti dinosauri del parco: “è una prova del malessere della società che sta aumentando in un’epoca in cui la teconologia è in forte crescita mentre noi diventiamo sempre più disconnessi dal mondo naturale” ha spiegato il regista.
Nel film, l’esistenza dei dinosauri e degli uomini sullo stesso pianeta non è più un’idea nuova, così si arriva al punto in cui degli adolescenti che vanno a Jurassic World scrivono sms con gli occhi incollati al cellulare e non prestano nessuna attenzione: “quello che mi piace di questa situazione è che noi possiamo far provare di nuovo la paura e il pericolo e ricordarvi perché si dovrebbe avere paura e perché si dovrebbe fare attenzione” ha concluso Trevorrow.
“Ho un ricordo molto chiaro di Jurassic Park che usciva l’ultimo giorno di scuola, e c’è una sensazione che si accompagna a questo: quando tutto è dietro di te, tutto è davanti a te e sei solo in un cinema e vieni trasportato dove ti porta Jurassic Park”
Colin Trevorrow