Da oggi al 27 settembre a Cagliari arriva Il Di/Segno del Cinema, la mostra affabulatoria e affascinante allestita nel Palazzo della Città e promossa dal Comune e dai Musei Civici di Cagliari nell’ambito del programma Cagliari Capitale della Cultura 2015.
Curata da Giovanni Columbu, Anna Maria Montaldo e Giona A. Nazzaro, l’esposizione riconduce all’origine dell’atto creativo, al formarsi dell’idea, indagando in forma inedita il rapporto tra segno grafico e segno cinematografico e tra diverse espressioni, o meglio di/segni, dell’immaginario; racconta il momento in cui il cinema comincia ad esistere come pensiero e come forma e gli esiti cui può dare luogo.
I visitatori potranno così vedere riunite le pitture, i disegni, le installazioni, gli appunti visivi e talvolta perfino gli oggetti che nel lavoro di alcuni registi – Marco Bellocchio, Giovanni Columbu, Alberto Fasulo, Michelangelo Frammartino, Matteo Garrone, Carlo Hintermann, Pietro Marcello, Mario Martone, Maurizio Nichetti, Stefano Odoardi, Enrico Pau, Franco Piavoli, Ettore Scola, Paolo e Vittorio Taviani – si accompagnano all’ideazione e alla realizzazione dei film o semplicemente alla costruzione di una poetica personale.
Elaborazioni visive e gesti creativi di particolare interesse, sia perché suscettibili di assumere un proprio e autonomo valore estetico e narrativo, sia – e soprattutto – perché testimoniano un modus operandi che prelude e si affianca all’elaborazione filmica o la approfondisce successivamente.
L’esperienza pittorica di Bellocchio – che in gioventù ha preceduto quella cinematografica per correre poi parallela e divenire funzionale ad essa, come luogo di pre-meditazione dell’opera filmica – o quella di Franco Piavoli, che per molti anni ha trovato nel dipingere un “sublime surrogato all’assenza della macchina da presa”, s’intersecano in mostra agli “atlanti visivi” che Mario Martone crea in preparazione di un film – richiami iconici, fotografici, “brandelli di memoria” – e agli appunti visivi (più che veri storyboard) di Alberto Fasulo: disegni tecnici che lo aiutano a definire traiettorie e sintetizzare concetti.
È un film ancora in nuce, una visione, un’emozione colta nel suo svilupparsi: nei disegni dei costumi di Meraviglioso Boccaccio di Lina Nerli Taviani (affiancati agli stessi abiti di scena); nei rodovetri di Volere Volare, Rataplan e di altri famosi film di Maurizio Nichetti; nei pastelli a olio di Piavoli o nei bozzetti degli effettisti Makinarium per l’ultimo film di Garrone Il Racconto dei Rracconti; nei disegni di Carlo Hintermann (ma anche, per esempio, nelle “orecchie da coniglio luminose” come elemento segnico animato) per il bellissimo film documentario The Dark Side of the Sun del 2011 e in quelli autografi con i quali Ettore Scola, “scrittore di cinema” come amava definirsi, più che regista, riusciva a delineare con pochi tratti a china e con tecnica e precisione ammirevoli il carattere e l’anima di certi personaggi.
Realizzata in collaborazione con Sardegna Film Commission, che curerà i rapporti di collaborazione con l’Istituto Luce Cinecittà, la mostra sarà accompagnata da un importante catalogo, in italiano e inglese, con contributi di Bergonzi, Bruni, Causo, Cruciani, De Gaetano, Ermini, Fiorentino, Lanzo, Mancino, Monetti, Nazzaro, Persico, Piccino, Roberti, Spila e Torri e da un fitto calendario d’incontri con i registi, durante l’estate, mentre la piazza antistante Palazzo della Città, una delle più antiche di Cagliari, sarà abitata da installazioni visive in una sorta di grande, coinvolgente narrazione filmica.
Il cinema, come le altre arti coinvolte nel processo, può e deve creare legami con il territorio e la cittadinanza. Per questo motivo la rassegna cinematografica, che accompagnerà la mostra per tutta la sua durata, è stata pensata come un momento di approfondimento e confronto con gli importanti registi che saranno invitati a presentare il loro film e a dialogare con il pubblico.