Giovedì 17 settembre uscirà al cinema Un Disastro di Ragazza, una commedia della vita quotidiana diretta da Judd Apatow con Amy Schumer (che lo ha anche scritto), Bill Hader, Brie Larson, Colin Quinn, John Cena, Tilda Swinton e la stella NBA LeBron James.
Sin da bambina, nella testa di Amy (Amy Schumer) si è ben piantata la teoria di quella canaglia di suo padre (Colin Quinn) che la monogamia non è un obiettivo realistico. Oggi, divenuta giornalista per una rivista, Amy vive seguendo questo credo, godendosi quella che lei percepisce come una vita libera da soffocanti impegni e noiose romanticherie, anche se di fatto sembra essere sempre più un personaggio che le calza stretto.
Quando iniziano a emergere i suoi sentimenti per il protagonista del nuovo articolo, un affascinante e affermato medico sportivo dal nome Aaron Conners (Bill Hader), Amy inizia a interrogarsi se altri adulti, incluso questo ragazzo che sembra veramente interessato a lei, possano rappresentare un legame più stabile.
Un Disastro di Ragazza è il quinto film di Judd Apatow che anche questa volta ha adottato uno sguardo onesto, divertito e inflessibile sulle complicazioni della crescita nel mondo moderno. Questa volta la protagonista è una ragazza che vive senza mai chiedere scusa.
Ad interpretarla è stata Amy Schumer attrice in grande ascesa che aveva già raggiunto un notevole successo per conto suo grazie ad una comicità fatta di battute brutalmente oneste che ha esibito in occasione di premi, di spettacoli di cabaret e nella clip delle sue serie tv divenute virali appena messe in rete (tra le altre Girl, You Don’t Need Makeup, 12 Angry Men Inside Amy Schumer). Impenitente comica che trae ispirazione dalla comuni frustrazioni legate alle sue esperienze professionali e romantiche, la Schumer punta il dito contro le ipocrisie sociali, ridicolizzandole, mescolando commedia confessionale con le politiche sui generi e un divertito e attento spirito di osservazione del mondo che la circonda.
Judd Apatow ha deciso di affidarle la sceneggiatura di questo film rinunciando, per la prima volta, al doppio ruolo di sceneggiatore e regista. Carica di idee come un vulcano, la Schumer si è concessa di andare molto sul personale, intessendo nella storia elementi attinti direttamente delle sue battaglie nelle relazioni familiari e romantiche del suo passato e conflitti interiori sperimentati in prima persona crescendo.
Ovviamente, il suo avatar sullo schermo esaspera ciascuna delle esperienze reali di Amy. La sua sceneggiatura racconta la storia di un giovane professionista di Manhattan con un magnifico lavoro, un grazioso appartamento e un ragazzo che la ama molto più di quanto lei ami lui. La Amy del film vive la vita di una donna moderna la cui vita sociale poggia interamente su due semplici regole per divertirsi una notte: non dargli mai il tuo numero di telefono e mai e poi mai rimanere a dormire da lui.
Certamente non un modello di integrità morale, Amy, che non ha peli sulla lingua, si considera una ragazza sessualmente libera che fa quello che vuole, anche se ciò significa ritrovarsi con gli stessi abiti eleganti della sera prima tra gli sguardi di rimprovero dei pendolari della mattina sul traghetto di Staten Island. “Direi che lei crede di essere felice, di stare bene e che nella sua vita non ci sia niente di errato“, spiega Amy Schumer. “Osservandola dall’esterno, sappiamo che questo tipo di atteggiamento è certamente autodistruttivo, e che questa ragazza non sta affatto bene. Ma lei non se ne rende assolutamente conto“.
Apatow ha trovato questo personaggio assolutamente perfetto per esplorarlo in chiave comica: “è una persona che cerca di tenere gli altri a distanza frequentando uomini diversi, mentendo, bevendo e fumando erba – spiega il regista – lei paradossalmente rifugge dall’intimità tramite un sacco di contatti con un sacco di persone“.
Alla fine il risultato è piaciuto a Judd Apatow: “spero che insieme siamo riusciti a realizzare un film esilarante e toccante. Credo che il pubblico lo troverà romantico, e che arrivi dritto al cuore di tutti”.