Ventidue anni in prigione, di cui 19 nel braccio della morte: condannato alla pena capitale, poi invece liberato, innocente. Cosa accade intimamente a chi è sopravvissuto a questa profonda ingiustizia? A Declaration of Love, il film diretto da Marco Speroni – dal 20 aprile nei cinema con OpenDDB – ripercorrendo la vicenda di Curtis McCarthy, prova a rispondere a questo interrogativo.
Il film
Cosa accade intimamente e profondamente a chi è sopravvissuto alla terribile esperienza del braccio della morte? Curtis McCarthy è stato condannato a morte nel 1985 per un crimine che non aveva commesso. Ha trascorso 22 anni in prigione, 19 dei quali nel braccio della morte,
sepolto vivo in una stanza senza finestre e senza poter avere contatti umani nel Penitenziario di Stato dell’Oklahoma. Nel 2007 è stato scagionato e liberato. Uscito di prigione con un grave PTSD (post traumatic stress desorder), senza alcun aiuto o sostegno la sua vita è crollata ed è diventato homeless e tossicodipendente.
Nel 2018 Curtis è stato condannato a 10 anni di carcere per possesso di droga ad uso personale. Dopo 2 anni è stato rilasciato in liberta vigilata. Da quel momento si sono perse le sue tracce. Il film dà voce a un uomo perseguitato da un sistema legale perverso, raccontando in modo singolare e visionario, la sua rabbia e il suo disorientamento in un mondo a cui non appartiene più.
Marco Speroni racconta…
“A Declaration Of Love si concentra soprattutto sul lato umano di un uomo che ha passato la maggior parte della sua vita nel braccio della morte per un crimine che non ha commesso. L’obiettivo del film è quello di coinvolgere, emozionare e sensibilizzare il pubblico, mostrare quali immensi danni produce “vivere” nel braccio della morte. Curtis è una delle vittime più struggenti, la più iconica. Nel sistema penale americano gli errori giudiziari non sono rari e sono centinaia le persone che, come Curtis, sono state incarcerate ingiustamente o illegalmente”.
“Ciò che rende la storia di Curtis unica e sconvolgente è che il suo incubo legale e umano è legato a uno degli scandali più esplosivi che hanno sconvolto il sistema giudiziario statunitense negli ultimi 30 anni, quello di Joyce Gilchrist, tecnica di laboratorio forense la cui manipolazione sistematica delle prove ha portato alla condanna di molte persone innocenti, tra cui Curtis”.
“Robert Macy, il famigerato Procuratore di Stato dell’Oklahoma che ha condannato a morte più persone di qualsiasi altro Procuratore nella storia degli Stati Uniti, ha perseguito Curtis insistendo per la condanna a morte nonostante le evidenti lacune dell’impianto accusatorio. La storia di Curtis è tanto potente quanto inquietante, e mette in evidenza l’aspetto disumano e crudele che può avere il sistema giudiziario americano“.