Oltre a Martin Eden, altri due film italiani saranno presentati oggi alla 76. Mostra del Cinema di Venezia: Effetto Domino, il nuovo film di Alessandro Rossetto, nella sezione Sconfini; e I Diari di Angela – Noi Due Cineasti Capitolo Secondo di Yervant Gianikian che sarà proiettato Fuori Concorso.
Effetto Domino di Alessandro Rossetto
Liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Romolo Bugaro, Effetto Domino (interpretato da Diego Ribon, Mirko Artuso, Maria Roveran e Nicoletta Maragno, Roberta Da Soller, Olivier Rabourdin, Lucia Mascino, Marco Paolini) si svolge in una cittadina termale del nord est italiano, dove un impresario edile e il suo sodale geometra danno vita a un progetto ambizioso: convertire grandi alberghi abbandonati in residenze di lusso per pensionati facoltosi di ogni parte del mondo. È il business della vecchiaia che qualcuno, più potente e visionario di questi piccoli imprenditori, fa suo qui e dall’altra parte del pianeta, giocando ad allungare la vita umana all’infinito. L’improvviso venir meno del sostegno finanziario delle banche al progetto, scatena un effetto domino nel destino di chi sperava solo di arricchirsi, ignaro di quel piano più alto e lontano di chi vede ormai il profitto venire da corpi che non muoiono mai.
“Dalla postazione defilata di una laboriosa provincia, i principali protagonisti del film colgono un trend globale – afferma il regista Alessandro Rossetto – ho collocato così il racconto su un piano planetario: vicende locali e specifiche riverberano fino al lontano oriente e l’importante operazione edilizia che va fallendo diventa il terreno di lotta inconsapevole dell’uomo contro l’uomo. Il film è frutto dell’effetto domino stesso, che traina e incatena tutto e tutti gli uni agli altri. Senza saperlo, i personaggi si addentano come cani ciechi, ognuno è sbranato mentre sta per sbranare; non può che sbranare, ma sarà sbranato a sua volta”.
I Diari di Angela – Noi Due Cineasti Capitolo Secondo di Yervant Gianikian
Con questa seconda parte, Yervant Gianikian ha “sentito l’urgenza di continuare perchè il nostro lungo viaggio insieme non può che essere di nuovo risignificato. Il film racconta la nostra vita privata, rivela ciò che vivevamo mentre i film in cantiere – sulla violenza delle guerre, sul Colonialismo e il Fascismo – prendevano forma. Vengono ripresi gli scritti dei soldati, dei mutilati e dei prigionieri della guerra. Le pagine descrivono alcuni luoghi delle battaglie, i confini dell’Impero Austro-Ungarico, mostrano il volto e lo sguardo acuto di Freya Stark ad Asolo e fanno ripensare alla voce inconfondibile di Walter Chiari in Armenia sovietica. In quegli anni contemporaneamente alla Trilogia Della Guerra lavoravamo a La Marcia Dell’Uomo, una grande installazione. Poi ci siamo dedicati al Trittico del Novecento, iniziato nel 2002 e terminato nel 2008 per il Mart di Rovereto. Tra i tanti temi sviluppati ci sono la fine della Seconda guerra mondiale, la fame, e il miracolo economico. Nel nuovo film c’è l’essenza della nostra missione artistica, storica e politica. La promessa fatta ad Angela si rinnova e splende ancora attraverso la scrittura appassionata delle sue pagine che senza barriere attraversano la cruna stretta, oscura, del mondo violento“.