Dal 7 gennaio arriva in prima tv su Rai Uno, La Compagnia del Cigno, la serie scritta e diretta da Ivan Cotroneo, che firma i soggetti e le sceneggiature insieme a Monica Rametta. Prodotta da Indigo Film in collaborazione con Rai Fiction, le serie è composta di 12 episodi da 50 minuti. Nel cast, oltre ai sette ragazzi interpretati da Fotinì Peluso, Emanuele Misuraca e gli esordienti Leonardo Mazzarotto, Ario Sgroi, Francesco Tozzi, Hildegard De Stefano e Chiara Pia Aurora, troviamo Alessio Boni nei panni del direttore d’orchestra Luca Marioni. Insieme a lui, attori d’eccezione come Anna Valle, Alessandro Roia, Carlotta Natoli, Francesca Cavallin, Stefano Dionisi, Angela Baraldi, Barbara Chichiarelli, con la partecipazione di Rocco Tanica, Giorgio Pasotti e Marco Bocci e lo straordinario ritorno di Giovanna Mezzogiorno.
È la storia di sette ragazzi tra i 15 e i 18 anni, diversi per temperamento, estrazione sociale, provenienza, punti di forza e fragilità, che frequentano tutti il conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Ognuno di loro è un musicista di talento, ognuno di loro è costretto a misurarsi con la vita, la famiglia, le regole della disciplina e con un durissimo direttore d’orchestra, Luca Marioni (Alessio Boni), che pretende da loro il massimo, in una città com’è oggi Milano, che può dischiudere i sogni sul palcoscenico del mondo.
I giovani protagonisti suonano strumenti diversi nell’orchestra del conservatorio, ma all’inizio della serie ognuno di loro è solo, concentrato nel coltivare un’ambizione che sembra soprattutto individuale. È proprio il Maestro Marioni, detto “il Bastardo”, a costringerli a esercitarsi insieme, per dare supporto a uno di loro, Matteo, che viene da Amatrice e deve integrarsi nell’orchestra essendo stato ammesso a metà dell’anno. La vicinanza e l’affetto che i ragazzi iniziano a sperimentare nello stare insieme, li porterà a stringere un patto d’amicizia che si chiama “Compagnia del Cigno”, in onore di Giuseppe Verdi, soprannominato il Cigno di Busseto, e a trovare nel confronto con gli altri, nella condivisione delle sofferenze ma anche delle gioie della musica, la forza per superare le prove più dure della vita e della loro adolescenza.
Una storia multilineare che sviluppa in parallelo le vicende personali e familiari di ogni giovane protagonista, mettendo a fuoco la durissima battaglia per il talento, a colpi di studio e di gavetta. I ragazzi della compagnia vivono seguendo il tempo della musica e lottano contro i desideri e le pulsioni più ingannevoli della loro età, ma anche contro le proprie famiglie che, attraversate dalle profonde insicurezze della modernità, da un lato li aiutano e li sostengono e dall’altro finiscono per danneggiarli.
Tra coming of age e dramedy contemporanea, La Compagnia del Cigno è una serie colorata, attraversata dalle contraddizioni del mondo in cui viviamo e sospinta dall’entusiasmo della nuova generazione che, a dispetto dei luoghi comuni, ha molte carte da giocare. In un romanzo di formazione decisamente emotivo, si intrecciano passioni, traguardi, sconfitte, i grandi temi dell’esistenza come l’amore e la malattia, il confronto intergenerazionale. Un racconto epico, commovente e musicale, che torna a mettere al centro il tema del talento, della disciplina che serve per raggiungerlo, e della diversità come strada per trovare sé stessi. Inoltre, il valore dell’amicizia come balsamo per le ferite di un’età inquieta in cui tutto accade per la prima volta.
Ivan Cotroneo racconta:
“La Compagnia del Cigno racconta che da soli non si è nessuno. Che soltanto con la condivisione, la partecipazione, e l’amicizia si possono superare le difficoltà e i drammi della vita. Che ognuno di noi ha una ferita, pezzo mancante, o rotto, e che la soluzione ai nostri problemi è spesso nel confronto con gli altri. Racconta anche che i maestri, che incontriamo nella nostra vita, i punti di riferimento, le guide, sono indispensabili per potere crescere, cambiare, stare in piedi da soli e guardare in faccia la realtà. È una commedia umana, in cui il sorriso e il dramma viaggiano insieme, come accade nelle nostre vite. Questo progetto nasce per raccontare talento, entusiasmo e determinazione di una generazione di adolescenti magnifica e splendente, molto spesso incompresa dagli adulti“.