Dal 25 giugno arriva nelle sale Noi Siamo Francesco, una storia divertente e commovente che segna l’esordio alla regia di Guendalina Zampagni. Ad interpretare i personaggi, un cast formato da attori affermati e giovanissimi, tra cui Elena Sofia Ricci, Mauro Racanati, Gabriele Granito.
Francesco (Mauro Racanati) non ha ancora mai vissuto le gioie dell’amore, e questo, a oltre vent’anni, è ormai diventato un problema. Ma, con l’aiuto dell’inseparabile amico Stefano (Gabriele Granito), Francesco troverà la strada per vivere serenamente la sua prima volta, con l’intraprendenza che appartiene alla sua età e superando gli ostacoli, le paure e le insicurezze causate dalla sua disabilità.
“Ci preoccupiamo infatti di insegnare ad un soggetto disabile a prendere l’autobus, ad usare i soldi o a vestirsi da solo, ma ben poco ci occupiamo della sua sessualità, cercando di capire se ne abbia presa coscienza, se abbia interiorizzato le potenzialità, se abbia compreso i limiti”. Parole della regista, Guendalina Zampagni.
La Zampagni, che ha anche scritto la sceneggiatura del film, ha proseguito la sua riflessione: “se ognuno di noi pensa a quanto gli affetti, l’amore, siano centrali nell’esperienza di vita, non si può pensare che anche questa sia una dimensione che possa essere negata alle persone disabili. E comunque non si può parlare della sessualità del disabile senza parlare della propria”.
Quello toccato è un tema difficile, delicato ed anche estremamente attuale. La Zampagni ha raccolto diverse testimonianze vere di ragazzi disabili: “ho maturato la storia che vi sto proponendo e le difficoltà che la madre del nostro film incontra nell’aiutare il figlio ad avere una vita intima autonoma e soddisfacente, sono tratte da testimonianze vere. Sono certa inoltre, nonostante la ‘crudezza’ dell’argomento, che questa storia sia piena di amore, vitalità e leggerezza, e con un po’ di presunzione ritengo che sia anche necessaria”.
Alla fine del suo percorso, supportata anche dall’ironia inaspettata dei disabili che ha incontrato, la regista ha così affermato: “siamo tutti, qualsiasi sia la nostra condizione fisica, pieni delle stesse paure e degli stessi desideri. E che la storia di Francesco, il mio protagonista che è nato senza gli arti superiori, potrebbe essere benissimo quella di un ragazzo ‘normale’”.
“Una cosa mi ha colpito: si era venuti per parlare di sessualità, ma, man mano che la discussione procedeva, si finiva inesorabilmente per parlare di sentimenti e di amore”
Guendalina Zampagni