Nel 2010, con la risoluzione numero 259, il Congresso degli Stati Uniti d’America dichiara Andrea Palladio “Padre dell’Architettura Americana”. Oggi, dal 20 al 22 maggio, al cinema arriva Palladio, il documentario diretto da Giacomo Gatti dedicato ad Andrea Palladio, l’architetto che con la sua opera divenne il punto di riferimento per la costruzione dei più importanti edifici del potere nel mondo.
Palladio traccia una linea nello spazio tra le due sponde dell’Atlantico e nel tempo lungo cinque secoli per presentare le opere di Andrea Palladio, definibile probabilmente come la prima archistar della storia per come ha influenzato il pensiero e lo stile progettuale di chi poi ne ha seguito le orme. Le sue opere sono raccontate da chi oggi le studia, le vive e le preserva per le generazioni future.
Il documentario è un viaggio alla scoperta dell’universo antico di Palladio ma al contempo della sua modernissima eredità: infatti, la borsa di Wall Street a New York, come la Casa Bianca e il Congresso a Washington e molto altri edifici rappresentativi, sono stati costruiti seguendo le indicazioni che il maestro ha codificato nella sua opera quattrocentocinquanta anni fa. Non è un documentario storico e biografico, ma un film d’arte che racconta il grande architetto e il suo lascito nel mondo contemporaneo attraverso lo sguardo di chi oggi studia, vive e preserva la sua opera per le generazioni future.
Palladio è un racconto corale che intreccia tre linee narrative tra il Veneto e gli Stati Uniti. Un professore cosmopolita arriva a New York alla ricerca dell’eredità di Andrea Palladio e di un modo per trasmettere i suoi valori umanistici alle nuove generazioni. All’Università di Yale, i giovani architetti di domani si confrontano con le contraddizioni del palladianesimo americano, simbolo della democrazia come dello schiavismo. A Villa Saraceno, nella campagna veneta, tre studentesse di restauro trascorrono un fine settimana in compagnia di studiosi internazionali confluiti qui per un convegno su Palladio.
Il docu-film vola tra New York, la Virginia, Washington D.C., il Veneto delle grandi ville e la Roma dei templi classici. Immagini rigorose ed evocative portano sul grande schermo edifici iconici come Villa La Rotonda, Villa Foscari La Malcontenta, le chiese del Redentore e di San Giorgio Maggiore a Venezia, la Casa Bianca, il Campidoglio, il Pantheon e i fori romani. Architetti e studiosi del calibro di Peter Eisenman, Antonio Foscari, Kenneth Frampton, Lionello Puppi, George Saumarez Smith, Alexandra di Valmarana, sono protagonisti in questo viaggio alla scoperta di Palladio.
Andrea Palladio
Nato a Padova nel 1508, figlio di una famiglia umile, Andrea Palladio iniziò come semplice tagliapietre per diventare l’architetto più amato e richiesto dall’aristocrazia veneta. Attraverso lo studio delle grandiose rovine romane, reinventò lo stile classico e cambiò per sempre la storia dell’architettura. Maestro della proporzione come della luce e della materia, costruì ville, palazzi e chiese in armonia con l’uomo e la natura. I suoi Quattro Libri, i trattati che racchiudono l’opera di una vita, stabilirono un linguaggio universale che influenzò generazioni di architetti in tutto il mondo. Nei nascenti Stati Uniti d’America, Thomas Jefferson li prese a modello per fondare i simboli della nazione nascente e i palazzi del potere di Washington D.C