A 96 anni, se n’è andata Angela Lansbury che molti ricordano come lo storico volto de La Signora in Giallo, la mitica serie tv che dal 1984 al 1996 ha avuto al suo seguito milioni di spettatori. Ma oltre al ruolo della dilettante ma astuta detective Jessica Fletcher, la Lansbury ha lasciato il segno anche in teatro (dove ha vinto quattro Tony Award come Miglior Attrice Protagonista) e al cinema (nel 2014 ritirò un Oscar alla Carriera). Sul grande schermo non seguì le orme di altre dive per via dei suoi lineamenti “troppo maturi”: lei stessa infatti si lamentò di “non essere abbastanza bella per il cinema”.
Nata a Westminster da madre attrice, fin da subito Angela si lancia nel mondo dello spettacolo. Alta, snella, impara presto a ballare, cantare e recitare. Eppure la giovane Lansbury non rientrava nei canoni estetici richiesti da Hollywood: il suo viso mansueto e dolce, non aveva la femminilità di Greta Garbo e l’aurea misteriosa di Marlene Dietrich. Dimostrando più anni di quelli che aveva in realtà, i suoi esordi al cinema sono più “da spalla”, sempre in ruoli di donna di mezz’età, di madre e mai di ragazza.
La prima nomination all’Oscar arriva nel 1944, proprio con il suo film d’esordio: Angoscia (Gaslight) di George Cukor. Appena ventenne arriva la seconda candidatura con Il Ritratto di Dorian Gray di Albert Lewin. Non vince ma, in compenso, inizia da qui la sua collezione di Golden Globe. L’Oscar arriverà solo nel 2014, in occasione dei suoi 70 anni di carriera, un anno dopo il titolo di Dame, insignito dalla Regina Elisabetta.
Nel 1964 arriva a Broadway con il musical Anyone Can Whistle di Stephen Sondheim. Due anni più tardi conquista il pubblico e soprattutto la temuta critica Mame, un altro musical, (tratto dal piccolo capolavoro Camp di Patrick Dennis), in cui sostiene con bravura e caparbietà il terribile ritmo di ben otto repliche alla settimana.
Dopo aver preso parte al La Lunga Estate Calda (1958) con Paul Newman e Orson Welles, recita con Frank Sinatra in Va’ e Uccidi (The Manchurian Candidate) di John Frankenheimer. Corre l’anno 1962 e la 37enne Lansbury è la madre maligna e manipolatrice di Laurence Harvey, che di anni ne ha solo 34. Ancora una volta il suo aspetto le gioca un brutto scherzo.
Un mix di magia, musica e sentimenti arriva con Pomi d’Ottone e Manici di Scopa il film Disney diretto da Robert Stevenson. Il film viene girato all’inizio degli anni 70 e segna per Angela un’importante svolta: per la prima volta è protagonista assoluta in un musical per il grande schermo.
Molti considerano la pellicola la versione dark di Mary Poppins, grazie alle atmosfere cupe (il grigio fuligginoso delle città e la nebbia) e il periodo storico-drammatico della Seconda Guerra Mondiale, in cui è stato ambientato. Il legame con la Disney continuerà anche in seguito in veste di doppiatrice: è la teiera parlante Mrs Birc ne La Bella e la Bestia e l’imperatrice Maria nel cartone animato Anastasia.
Come già accennato gli anni 80 e 90 sono segnati dal ruolo ricoperto in La Signora in Giallo (Murder, She Wrote – titolo originale): ben 264 episodi in cui è protagonista come detective-scrittrice di romanzi gialli. La serie rimane immutata per più di un decennio, un telefilm che ha convinto e conquistato il grande pubblico a livello mondiale.
Si ritira momentaneamente negli anni 2000 (a causa della malattia del suo secondo marito), ma ritorna con il suo aspetto retrò e sarcasmo di altri tempi ne I Pinguini di Mr Popper, al fianco di Jim Carrey. Gli ultimi successi la vedono protagonista in teatro in Driving Miss Daisy.
Professionalità, caparbietà, grazia e bontà: è questa la vera bellezza di Angela Lansbury. Una donna straordinaria che è riuscita a raggiungere l’obiettivo più alto che ogni attore dovrebbe avere: quello di entrare nel cuore degli spettatori.
“Dovranno aspettare la mia morte per tirarmi giù dal palcoscenico”
Angela Lansbury
Selene Oliva