Oggi la 77. Mostra del Cinema di Venezia vedrà consegnare alla regista Ann Hui il Leone D’Oro alla Carriera, un premio fortemente voluto dal direttore artistico della Mostra, Alberto Barbera. Ad accompagnare questo prestigioso riconoscimento ci sarà la presentazione – Fuori Concorso – del suo nuovo film Love After Love, tratto dal romanzo Aloeswood Incense: The First Brazier di Eileen Chang (Zhang Ailing).
Love After Love
La giovane Ge Weilong viaggia da Shanghai a Hong Kong per completare la propria istruzione. Per pagarsi gli studi, chiede aiuto alla zia, la signora Liang, che conduce però una vita equivoca. A poco a poco Weilong diventa una marionetta nelle mani della zia, che la coinvolge nell’adescamento di uomini ricchi e potenti, finché la giovane non viene attratta dal playboy George Qiao, il cui scopo è quello di sposare una ragazza ricca per mantenere il proprio stile di vita lussuoso.
Ann Hui racconta…
“Il film è l’adattamento del primo racconto pubblicato di Zhang Ailing (Eileen Chang). Mi piace la trama, perché è la storia feroce di un ambiente confuso e ipocrita a Hong Kong, poco prima della Seconda guerra mondiale. Qui, un mondo tropicale e primitivo indossa abiti eleganti ed eccentrici, mentre le emozioni e le relazioni più melodrammatiche sono espresse in modo diretto, come se fossero normali. Ho voluto dare voce a questo ambiente unico, invece di dirigere un’altra sofisticata storia d’amore”.
La dichirazione di Alberto Barbera su Ann Hui:
“Ann Hui è una delle registe più apprezzate, prolifiche e versatili del continente asiatico, la cui carriera copre quattro decenni e attraversa tutti i generi cinematografici. Da subito riconosciuta come una delle figure cardine della cosiddetta Hong Kong New Wave – il movimento cinematografico che tra la fine degli anni Settanta e gli Ottanta rivoluzionò il cinema hongkonghese, trasformando la città cosmopolita in uno dei centri creativi più vivaci del decennio – ha diretto film di generi molto diversi, dal melodramma alla ghost story, dal film semi-autobiografico all’adattamento di importanti testi letterari, senza trascurare i drammi familiari, i film di arti marziali e il thriller. È stata anche uno dei primi registi della scena hongkonghese a unire materiale documentario al cinema di finzione. Pur prestando attenzione anche all’aspetto commerciale del cinema e riuscendo a riscuotere ampio successo di pubblico, il cinema di Ann Hui non ha mai abbandonato la prospettiva autoriale. Nel suo cinema ha sempre mostrato particolare interesse per le vicende umane e sociali, raccontando con sensibilità ma anche con la raffinatezza dell’intellettuale, storie individuali che intrecciano temi sociali importanti quali quelli dei rifugiati, degli emarginati e degli anziani. In modo pioneristico, il suo linguaggio e la sua peculiare impronta visiva non solo hanno saputo cogliere gli aspetti più specifici della città e dell’immaginario di Hong Kong ma hanno anche saputo trasporli e tradurli in una prospettiva universale”.