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Arnold Schwarzenegger presenta Contagious, un atipico zombie-movie

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Ambientato in un futuro post-apocalittico dove un virus letale sta lentamente trasformando la popolazione in zombie, arriverà giovedì 25 giugno al cinema Contagious – Epidemia Mortale, l’opera prima di Henry Hobson che vede protagonista Arnold Schwarzenegger, leggendario interprete di film d’azione, nei panni di un contadino e di un padre coraggioso e protettivo.

Quando una pandemia mortale si diffonde nel paese, arrivando a contagiare anche le piccole città dell’Americana più profonda, le autorità stabiliscono un ferreo protocollo per i pazienti affetti dal virus: devono esseri allontanati dal contatto con gli altri umani e messi in isolamento in speciali reparti. Su quello che succede dopo ai contagiati, le autorità tacciono. Ma Wade Vogel (Arnold Schwarzenegger) non è pronto a rinunciare a sua figlia Maggie (Abigail Breslin). Dopo settimane alla ricerca della ragazza, fuggita una volta venuta a conoscenza della sua diagnosi, l’uomo la trova e la riporta a casa dalla famiglia, la matrigna Caroline (Joely Richardson) e i suoi due figli.

Dopo aver perso la moglie anni prima, Wade è determinato a tenere con sé l’amata figlia il più possibile, rifiutandosi di lasciarla nelle mani della polizia locale presentatasi con l’ordine di prenderla in custodia. Con il progredire della malattia, però, Caroline decide di prendere i suoi due figli e andare via da casa, lasciando Wade da solo a guadare impotente Maggie straziarsi nella sua lenta trasformazione in uno zombie.

Wade e Maggie

Wade e Maggie

Scritto da Scott & Kaufmann, la sceneggiatura di Contagious, anche per il nuovo taglio dato al genere zombie, era stata inserita nella Black List, insieme ad altri progetti “improducibili”. Per Schwarzenegger questo film indipendente a basso costo ha però rappresentato una sfida: “è una cosa nuova per me, e anche per il genere zombie. È davvero un film diverso, tanto che oltre che a recitare ho deciso di produrlo, che è una cosa che di solito non faccio mai”.

Dello stesso avviso è anche il regista, Henry Hobson: “nella marea di progetti sugli zombie – anzi, forse dovrei dire nell’orda – Contagious spiccava: invece di fare eco alla grande crisi globale come gli altri progetti, questo film è concepito su una scala ridotta: un tipo di relazione riconoscibile, un padre e una figlia in una città senza nome. Questo permette agli spettatori di identificarsi con quella situazione e chiedersi: Cosa farei se succedesse a me? Fa luce su quello che significa essere umano”.

Abigail Breslin

Abigail Breslin

A differenza della stragrande maggioranza dei film del genere, in Contagious la trasformazione da vivo a morto vivente è graduale, lunga, straziante, simile al decorso impietoso di una malattia incurabile. Il regista sottolinea che “l’uso di una malattia letale, ancora più grave del cancro, dà una torsione alla storia, il cui sviluppo è segnato dalla frattura di una famiglia. Quando tutti quelli che ti circondano sono intaccati da una cosa del genere, diventa difficile offrire un livello umano di empatia e di compassione. Mi interessava mostrare cosa potesse comportare tutto questo per una famiglia e per una comunità”.

Uno stile diverso sottolineato anche da Arnold Schwarzenegger: “il nucleo del film è un padre che protegge sua figlia. Abbiamo già visto orde di zombie e mitragliatrici in altri film, sembra un futuro inimmaginabile. Qui invece tutto è più verosimile, non si tratta di un’epidemia magica con cui un minuto dopo che sei stato morso hai la schiuma alla bocca”.

Joely Richardson

Joely Richardson

Distaccandosi dal genere zombie, in Contagious il vero orrore e la suspense non scaturiscono tanto dal sangue o dalle facce dei morti viventi, ma piuttosto dalla cupa realtà di curare un figlio o una persona amata che diventa pericolosa per se stessa e per la sua famiglia quando contrae un virus letale che porta ad una dilatazione del dolore, dalla negazione all’accettazione, all’isolamento.

Lo sceneggiatore Scott ha spiegato che il suo intento era quello di “esplorare l’ineluttabilità della morte dal punto di vista di due individui molto legati tra loro, che devono affrontare la stessa questione in modi diversi: una ragazza adolescente che si avvicina nel modo peggiore all’età adulta e costretta a riappacificare i suoi rapporti nel momento in cui le viene strappata la sua vita, e suo padre, che sta combattendo con l’impossibilità di salvare sua figlia, una paura con cui nessun genitore vorrebbe mai avere a che fare. In ultima analisi, il film è un dramma commovente ambientato in un mondo che è in convalescenza”.

Arnold Schwarzenegger

Arnold Schwarzenegger

Il regista Henry Hobson ha spiegato così il suo messaggio: “mi rattrista il pensiero che il mondo diventi insensibile a queste tragedie, e così ho voluto raccontare la storia individuale di una famiglia per mostrare che negli eventi globali in grande scala, sono le storie personali che li rendono identificabili, reali e umani”.

“Contagious è il film sugli zombie più umano che si sia visto”

Arnold Schwarzenegger

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