Danny Boyle

Auguri Danny Boyle, lo stile libero del Cinema

Eclettico, anarchico, inclassificabile. Non basterebbe un dizionario dei sinonimi e dei contrari per inquadrare il cinema di Danny Boyle, “sfacciato cineasta britannico” – come scrive Luca Lombardini nel saggio a lui dedicato (Brucia Ragazzo Brucia, Sovera Edizioni, 2011) – che oggi compie 60 anni e prepara il grande sequel di Trainspotting, considerato il suo gioiello più prezioso insieme a The Millionaire, con cui vinse 8 Oscar nel 2009 (tra cui Miglior Film e Miglior Regia).

"Trainspotting"

“Trainspotting”

Danny Boyle fa il suo esordio – subito vincente – al cinema come regista nel 1994 con Piccoli Omicidi tra Amici, film che vince l’Alexander Korda Award per il Miglior Film britannico in occasione dei BAFTA, oltre ad aggiudicarsi un gran numero di altri riconoscimenti tra cui il premio per il miglior regista al San Sebastian Film Festival, l’Empire Award per il miglior regista e il miglior film britannico e il London Critics’ Circle Film Award per il miglior regista britannico esordiente.

Ma è con la sua seconda opera, esattamente vent’anni fa, che si entra nella Storia del cinema: Trainspotting, è uno dei film britannici ad avere realizzato i maggiori incassi di tutti i tempi. L’acclamato film ha vinto quattro Empire Award, tra cui quello per il miglior regista e il miglior film, oltre ad essere stato candidato all’Alexander Korda Award nell’ambito dei BAFTA. Trainspotting è essenzialmente un film sullo squallore e sulle gioie effimere della vita di un gruppo di eroinomani (guidati da Renton/Ewan McGregor, che esordisce oggi al cinema come regista), ma l’epoca in cui uscì, la regia “volutamente sciatta” (come scrisse il critico James Parker), le luci stroboscopiche e soprattutto l’impiego del brano Born Slippy degli Underworld lo collocarono di diritto all’interno della nascente cultura dell’ecstasy.

"28 Giorni Dopo"

“28 Giorni Dopo”

Dopo questi primi due film, che hanno inaugurato la sua collaborazione con lo sceneggiatore John Hodge, nel 1997 gira Una Vita Esagerata con protagonisti Cameron Diaz e ancora Ewan McGregor. L’anno successivo realizza il corto Alien Love Triangle (con Kenneth Branagh) che uscirà poi nel 2002. L’arrivo del nuovo millennio coincide invece con The Beach, film che tocca il tema della droga con protagonista Leonardo DiCaprio.

Il grande successo torna però nel 2002, quando Boyle realizza il film horror-zombie di 28 Giorno Dopo, pellicola con protagonista Cillian Murphy che arrivò ad incassare oltre 80 milioni di dollari a livello internazionale e gli ha fatto vincere il Saturn Award per il miglior film horror dell’Academy of Science Fiction, Fantasy & Horror Films. Successivamente, nel 2004 gira Millions con James Nesbit, Alex Etel e Lewis McGibbon, mentre nel 2007 esce Sunshine, film di fantascienza dove ritrova Cillian Murphy. E poi ecco The Millionaire, un film che trasforma una partita del famoso programma tv a quiz in un fantastico tributo al cinema indiano. Una pellicola-fenomeno che, oltre ai sopracitati otto Oscar, vinse cento premi dell’industria cinematografica in tutto il mondo.

"The Millionaire"

“The Millionaire”

Il successo non abbandona Boyle nemmeno due anni dopo, quando esce al cinema 127 Ore: l’incredibile ed estenuante avventura con protagonista James Franco ottiene infatti sei candidature all’Academy Awards, incluso Miglior Film e nove candidature ai BAFTA. Meno fortunato è In Trance (2013) con protagonisti James McAvoy e Rosario Dawson. I massimi livelli sono tornati con il recente Steve Jobs (2015), film che pone uno sguardo originale e intimo sul visionario inventore della Apple. Due Golden Globe: uno alla sceneggiatura di Aaron Sorkin e l’altro all’interpretazione (come non protagonista) di Kate Winslet. L’attrice ha anche conquistato la nomination all’Oscar insieme al protagonista maschile, Michael Fassbender.

Ma Danny Boyle non è solo cinema. La sua carriera è infatti iniziata sulle scene teatrali con Victory di Howard Barker, The Genius di Howard Brenton e Saved di Edward Bond, vincitore del Time Out Award. Il regista ha anche diretto cinque allestimenti per la Royal Shakespeare Company. Il regista ha anche diretto delle produzioni televisive tra cui il controverso film di Alan Clark Elephant, Strumpet, Vacuuming Completely Nude In Paradise e la serie Mr. Wroe’s Virgins, che gli ha fatto ottenere una candidatura ai BAFTA.  Nel 2012 ha diretto inoltre la Cerimonia di Apertura dei Giochi Olimpici di Londra impressionando il pubblico e i critici di tutto mondo.

"Steve Jobs"

“Steve Jobs”

Danny Boyle è un vero e proprio artista del cinema, capace di palesare l’innegabile talento di sobillatore dei generi cinematografici. Dalla black comedy all’horror, dal dramma alla fantascienza: in tutti i suoi film vediamo una cifra, la sua, sempre più forte ed evidente. Una crescita autoriale votata alla politicizzazione delle immagini e sostenuta da un’amara ironia, oltre che da un affascinante quanto epilettico gusto per la messa in scena: tanti auguri Danny.

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