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Aurora, Un Percorso di Creazione, l’Arte e il buio nella ricerca di Cosimo Terlizzi

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Dal 6 al 19 aprile sul portale del LAC – Lugano Arte e Culura, sarà disponibile alla visione in streaming Aurora, Un Percorso di Creazione, il docufilm diretto nel 2015 da Cosimo Terlizzi che racconta la creazione dell’omonimo spettacolo di danza del coreografo Alessandro Sciarroni, Leone d’Oro a Venezia nel 2019. Il docufilm sarà accompagnato da Aspettando una nuova Aurora, conversazione curata da Lorenzo Conti con Sciarroni e Terlizzi sui temi della creazione, della bellezza, del buio, del corpo, dell’immunità (QUI: https://www.luganolac.ch/it/lingua-madre/digital-content~corpus-film~aurora~.html)

Il film doc­u­menta e tra­duce il per­corso di creazione dello spet­ta­colo Aurora di Alessandro Sciarroni, la cui ricerca parte dal Goalball, sport paralimpico prat­i­cato da non vedenti e ipove­denti dove i giocatori possono contare solo sul loro sentire e il loro tatto per giocare (tale pratica sportiva è nata alla fine della seconda guerra mondiale per riabilitare i soldati feriti, soprattutto per chi aveva problemi legati alla vista). Cosimo Terlizzi, artista audio­vi­sivo, affi­anca il core­ografo per real­iz­zare un’opera a sé: un film che riflette le prove dello spettacolo e in cui i sin­goli atleti diven­tano stru­menti espres­sivi di nuovi paesaggi e mezzi per interrogare il senso profondo della vista.

Aurora, Un Percorso Di Creazione è un documentario di ricerca ambientato durante una tappa della residenza di creazione avvenuta a Parigi all’interno degli spazi del Centro Nazionale di Danza di Pantin. Alessandro Sciarroni, il regista dello spettacolo, dichiarò: “Terlizzi, sempre presente con la sua fotocamera, riesce ad entrare in contatto con questi giovani atleti, a meritare la loro fiducia. Il suo lavoro sembra muoversi su due binari: il primo è sicuramente quello sociale, di comunicazione. Il secondo è quello della messinscena della sua visione personale. Ho consegnato a Cosimo la mia idea, il mio progetto e gli ho chiesto di raccontarmi la sua versione di Aurora“.

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Nell’osservare i giocatori nella loro quotidianità, mi sono reso conto che il loro non vedere era proporzionale al loro ascoltare con più attenzione e a percepire il mondo con altre sfumature – spiegò Cosimo Terlizzi in occasione della presentazione del documentario al 34° Bellaria Film Festival – il mio vivere in un mondo visivo, il mio credo verso la bellezza che si guarda, crollava davanti a loro. Mi sono chiesto più volte cosa fosse davvero la bellezza, a cosa servisse conoscere il colore e i dettagli visivi del mondo… Per me è stato come ricominciare da zero e mettere in discussione il mio approccio con la vita e l’arte. Se dapprima osservarli era un po’ come spiarli poi è diventata una forma di ricerca artistica e sentimentale“.

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