Per la regia di Ericson Core, arriva domani al cinema Point Break, action thriller con protagonisti Edgar Ramirez e Luke Bracey. Il film è un concentrato di pura adrenalina e azione interpretato dai migliori atleti del mondo di surf su onde giganti, di wingsuit flying, snowboard, free climbing e motor cycling ad alta velocità.
Il film si basa sulla pellicola Point Break (1991, con Patrick Swayze e Keanu Reeves) con sceneggiatura di W. Peter Iliff, storia di Rick King & W. Peter Iliff. Johnny Utah (Luke Bracey), giovane agente dell’FBI, s’infiltra in un gruppo itinerante di atleti amanti del brivido, capeggiati dal carismatico Bodhi (Edgar Ramirez). Gli atleti sono sospettati di crimini perpetrati in maniera estremamente inusuale. Sotto copertura, costantemente esposto a grandi pericoli, Utah dovrà scoprire chi è la mente che si nasconde dietro questa serie di crimini apparentemente non legati tra loro.
L’idea di questo remake è partita dal miglior posto possibile, ovvero il cuore dei veri fan: “il primo Point Break è stato un capolavoro – spiega Ericson Core – ha ispirato intere generazioni, tutti l’abbiamo amato e ne siamo stati influenzati”. Obiettivo del regista era di onorare i temi e i presupposti della pellicola originale e al contempo spingere la storia oltre i limiti fisici, portando il film a un livello che sarebbe stato impossibile raggiungere venticinque anni fa.
Core, che ha diretto anche la fotografia del film, aveva ben chiaro che, a rendere così convincente il primo film, è stata la relazione tra i due determinati protagonisti: il novello agente dell’FBI, Johnny Utah, alle prese con i demoni del passato e alla ricerca del suo posto nel mondo e la sua sfuggente preda Bodhi, una forza della natura, pieno di carisma e con un insolito programma. È proprio questo conflitto centrale tra due individui che appaiono diametralmente opposti, ma che stranamente vanno d’accordo, a fare da base alla storia. Per Edgar Ramirez questa storia invita lo spettatore a pensare “non solo fuori dagli schemi, ma a romperli, distruggerli e capire che non ci sono schemi: è un importante messaggio di libertà, non solo materiale, ma anche spirituale”.
In aggiunta, Core afferma: “Molte delle domande filosofiche che si pone Bodhi meritano un approfondimento, come la sua idea di essere davvero liberi e vivere secondo il proprio codice personale; quindi anche noi abbiamo mantenuto questi concetti nella storia”. Quello che invece è completamente diverso all’interno della storia, è l’ambientazione in cui è rappresentato il conflitto tra Utah e Bodhi. I crimini che Bodhi commette con il suo gruppo, sono oggi molto più ricercati e pericolosi, con motivazioni e implicazioni di più ampia portata e ciò che Utah deve affrontare per fermarli, lo spingerà ancor più in terreni inesplorati.
Poiché si è deciso di ampliare la storia, arricchendo le imprese originali dei temerari surfisti californiani, il nuovo film necessitava un’ambientazione internazionale. Girato in undici paesi e quattro continenti, il film – che sarà visibile anche in 3D – offre una nuova visuale di cosa voglia dire oggi essere un’atleta di sport estremi e include le più incredibili esibizioni di motocross, paracadutismo, volo in wingsuit, free climbing e, ovviamente, surf, eseguite da atleti che hanno dedicato, e rischiato, le proprie vite per perfezionare queste strabilianti imprese, molte delle quali non sono mai state viste prima in una pellicola cinematografica.
“Su una scala da 1 a 10, dove il 10 è il massimo, io direi che l’azione di questo film è 45”.
Edgar Ramirez