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Beautiful Things, la vita delle cose nella sinfonia di Giorgio Ferrero e Federico Biasin

Sorprendente sinfonia di immagini, suoni, musica e parole che è stata la vera sorpresa della Mostra del Cinema di Venezia nel 2017, dal 1° aprile arriva al cinema Beautiful Things, il film ideato e diretto da Giorgio Ferrero e Federico Biasin. I due registi, il 2 aprile alle 21.15, presenteranno il film presso il Cinema Spazio Oberdan di Milano (la Fondazione Cineteca Italiana programmerà la pellicola dal 2 al 14 aprile, info e orari QUI).

Il film

Quattro uomini, il loro regno e le loro storie, a comporre un trionfo di immagini, suoni, musica e parole di straordinaria forza espressiva. Van è un manutentore di pozzi petroliferi, quelli di un grande giacimento in Texas. Danilo è capo macchina su una nave cargo e vive ne cuore dello scafo, dove risiede un mastodontico motore. Andrea è uno scienziato. Ha passato la propria vita tra formule matematiche e soprattutto nel silenzio assoluto delle camere anecoiche. Vito per molti anni ha gestito slot machine, oggi è responsabile di un’immensa fossa di rifiuti in cemento armato. E poi ci sono Lui e Lei, una coppia di quarantenni come tante che ha passato la vita ad accumulare oggetti e adesso non ne può più. Lui e Lei siamo noi, anche se di loro non abbiamo mai sentito parlare.

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La vita delle cose

Beautiful Things racconta quattro storie, magari cinque, niente di più, niente di meno. C’è chi vive in una distesa sterminata di terra, condividendo tale spazio con una serie di trivelle: la nascita delle cose. C’è chi invece si sposta in continuazione ed un posto chiamato casa non ce l’ha, dato che attraversa il globo a bordo di un’immensa nave container: l’adolescenza delle cose. Un altro ancora testa il suono degli oggetti trascorrendo molto tempo a contatto con una camera anecoica, che pare incida sul fisico e la testa di chi vi si espone troppo: la maturità delle cose. Per finire c’è chi indossa costantemente una maschera, smaltendo tonnellate di oggetti in una fornace: la morte delle cose. Negli interstizi di queste quattro storie che s’intrecciano e si sovrappongono c’è la vita di una bimba, che poi diventa adolescente, fino a diventare mamma.

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Un punto di vista affascinante

Beautiful Things è quindi una storia delle cose, o per meglio dire, del loro ciclo vitale. Si sarebbe tentati di vedere in questo ardito e stimolante lavoro l’ennesima, stonata critica al consumismo, ma il discorso è più ampio. Certo, questa tematica non se la passa bene nel corso dei 94 minuti che dura il film, ma il punto di vista è talmente affascinante che sarebbe ingeneroso, oltre che menzognero, limitarsi all’etichetta dell’opera di denuncia, «contro» qualcosa.

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