Il 16 agosto 1956 moriva l’attore ungherese Bela Lugosi, ovvero il Conte Dracula per eccellenza. Nato a Lugoj il 20 ottobre del 1882, Béla Ferenc Dezső Blaskó (questo il suo vero nome) recitò infatti nel celeberrimo Dracula diretto da Tod Browning nel 1931 regalando al pubblico amante del cinema un’interpretazione e un personaggio immortale.
Nel Dracula di Tod Browning, il primo grande horror sonoro, il Conte di Bela Lugosi fa un’entrata grandiosa in cima ad una scalinata coperta di ragnatele, indossando un immacolato abito da sera e un mantello nero. Si presenta enunciando ogni parola come ad aggiungervi qualche sillaba, gli occhi lucenti come neon (grazie all’accurata calibrazione di faretti puntati sulle pupille) ed emana in parti uguali cortesia e minaccia. Il nervoso Renfield (interpretato da Dwight Frye), un agente immobiliare convocato al castello di Dracula, ne resta adeguatamente impressionato, ed è per questo spacciato.
“Io…sono…Dracula”: la battuta proviene direttamente dal romanzo di Stoker e dalla pièce di Broadway nella quale Lugosi aveva interpretato il ruolo la prima volta. All’epoca, l’attore ungherese parlava un inglese ancora traballante e aveva pertanto dovuto imparare le battute foneticamente, il che contribuiva all’effetto straniante della sua cadenza. Gli altri attori che in seguito interpretarono Dracula (Christopher Lee, Jack Palance, Louis Jourdan, Frank Langella, Gary Oldman), cercarono di dare un contributo personale al ruolo ma, oltre tre quarti di secolo dopo, Lugosi resta inarrivabile. “Ogni volta che un comico cerca di “draculeggiare”, copia gli abiti, i gesti e l’accento di Lugosi”, come sostiene Kim Newman.
Dracula fece diventare Lugosi un divo assoluto del genere horror e che gli permise di lavorare intensamente per tutti gli anni ’30 e la metà degli anni ’40 (recitò in una trentina di titoli). La sua carriera si arrestò bruscamente verso gli anni ’50 quando, sempre meno richiesto, Lugosi diventò morfinomane, iniziando un rapido e triste declino.