Il tema del bullismo è al centro di Bene Ma Non Benissimo, la commedia diretta da Francesco Mandelli (che il 3 aprile compie 40 anni) che sarà al cinema dal 4 aprile. Giovani protagonisti sono Francesca Giordano e Yan Shevchenko. Nella parte di se stesso compare il rapper Shade (la sua omonima canzone ha dato il titolo al film).
Il film
Candida (Francesca Giordano) è un’adolescente paffutella e orfana di madre, che vive con il padre Salvo (Rosario Terranova) in un piccolo paese del sud. Ama ballare al ritmo delle canzoni di Shade, un famoso rapper di cui è innamorata. Costretta a trasferirsi a Torino con il padre, Candida dovrà affrontare la sfida di una nuova vita. Ma Torino si rivela più dura del previsto, specie quando viene chiamata alla prova più difficile: l’integrazione in una nuova scuola a metà dell’anno scolastico tanto da diventare lo zimbello dei suoi nuovi compagni. Candida stringe però amicizia con Jacopo (Yan Shevchenko) un ragazzino introverso e bullizzato dalla classe cui solo lei riesce a strappare il sorriso. Da semplici compagni di banco diventano ben presto amici inseparabili. Torino si trasforma agli occhi di Candida in una città a suo modo magica e da scoprire con il suo nuovo amico. Il padre di Jacopo, un facoltoso imprenditore, non vede di buon occhio la loro amicizia fin quando non sarà costretto a ricredersi.
Francesco Mandelli racconta…
“Cosa mi ha spinto a fare questo film? Mi ha spinto la delicatezza della storia che ho trovato a tratti commovente e, soprattutto, da quando ho una figlia ho cominciato ad avere più attenzione verso le tematiche legate ai ragazzi. Ho pensato che fare questo film fosse la scelta giusta. Nel periodo che mi è stato proposto avevo deciso di iniziare a occuparmi di altre cose rispetto al passato, volevo intraprendere un percorso diverso. Quindi questo film mi è sembrata una sfida avvincente e ho deciso di realizzarlo“.
Il messaggio del film
“Questa è una commedia in cui il bullismo è sullo sfondo, non credo ci sia un messaggio in particolare ma ciò che volevo emergesse è l’amicizia. I ragazzi sono sempre vittime: sia il bullizzato che chi bullizza. Il non sentirci soli e percepire l’amicizia come un valore è quello che sempre ci salva“.