Tra i film più attesi di questo autunno, giovedì 18 ottobre arriva al cinema Soldado, il film che segna il debutto americano del regista romano Stefano Sollima e che rappresenta il sequel del Sicario di Denis Villeneuve. Un intenso e serrato action-thriller che ha come protagonisti Benicio Del Toro e Josh Brolin, due antieroi che rischiano la vita nello spietato mondo di frontiera del mercato della droga e della politica estera americana.
Il film
Nella guerra alla droga non ci sono regole. La lotta della CIA al narcotraffico fra Messico e Stati Uniti si è inasprita da quando i cartelli della droga hanno iniziato a infiltrare terroristi oltre il confine americano. Per combattere i narcos l’agente federale Matt Graver (Josh Brolin) dovrà assoldare il misterioso e impenetrabile Alejandro (Benicio Del Toro), la cui famiglia è stata sterminata da un boss del cartello.
Alejandro deve rapire Isabela (Isabela Moner) la figlia di un boss della droga per esasperare una situazione già precaria e sarà una missione che lo coinvolgerà in modo molto personale: rivivere ciò che successe a sua figlia, provocherà in lui un cambiamento. Il destino della piccola Isabela è appeso a un filo e costringe Alejandro e Matt a procedere di pari passo, alle prese con un dilemma morale nel mezzo della guerra per la droga che stanno scatenando. Alla fine dovranno scegliere tra la vita della bambina e la vittoria di quella guerra.
Matt e Alejandro
I protagonisti di Soldado hanno dato inizio a una guerra, sottovalutandone le possibili conseguenze. I personaggi si trovano a dover affrontare scelte difficili in situazioni critiche: “Alejandro prende una decisione basata sulla sua coscienza e finisce con il disobbedire agli ordini e in un certo senso dichiara guerra al suo collega – afferma Benicio Del Toro – facendo questo, Alejandro e Isabela si ritrovano completamente soli”. All’inizio del film, Matt Graver è appena tornato da una missione in Medio Oriente e riceve dai capi della CIA un nuovo incarico che lo riporta nel mondo di frontiera: “in breve, deve creare il caos per poter avere giustizia e il controllo – spiega Josh Brolin – si troveranno ad affrontare una serie di conseguenze che li porteranno a interrogarsi sulla loro integrità e il loro ruolo in un’agenda politica molto più grande”.
Sollima alla regia
Per il regista Stefano Sollima il traffico di esseri umani non è un problema che riguarda solo il confine tra gli Stati Uniti e il Messico: “penso che sia qualcosa di molto attuale in tutto il mondo, non solo negli USA, in Europa è esattamente lo stesso – spiega – la gente cerca di fuggire dalla estrema povertà dei loro paesi e sogna di vivere in un altro luogo, dove spera di avere una vita migliore. Ma purtroppo succede raramente”.
Da Gomorra a Soldado
Dopo il successo ottenuto con la serie televisiva italiana Gomorra – La Serie, sulla guerra interna a un clan criminale e con il thriller Suburra, che collega la politica italiana al crimine organizzato, Sollima era pronto per il suo debutto nel cinema americano: “sono sempre attratto daIl’idea dell’antieroe e raccontare le motivazioni che spingono un personaggio a fare qualcosa di apparentemente sbagliato non è mai semplice”.
Il regista poi aggiunge: “spesso c’è una linea molto sottile tra la criminalità e le forze dell’ordine e questo è un tema che ho affrontato nel mio lavoro degli anni scorsi, con progetti come Gomorra e Suburra. Penso che Taylor Sheridan e Denis Villeneuve ne abbiano creato un esempio affascinante in Sicario e io ho trovato molto interessante l’opportunità di rivisitare questi temi qui, in un modo più profondo. I personaggi forti di Taylor mi hanno offerto l’occasione di realizzare un film spettacolare che è strettamente legato al mio interesse per quella zona grigia della legalità in modo molto intelligente”.
Gli antieroi protagonisti
Il rapporto teso e spesso problematico tra Alejandro e Matt è uno dei ponti focali di Soldado: “apprezzi l’onestà e il realismo con cui sono ritratti questi personaggi – conclude Sollima – puoi amarli, ma non sono sempre degli eroi. Uccidono la gente. Sono brutali e duri. Sono umani. Mostrando la loro umanità e la loro anima diventano personaggi empatici”.