Sequel del cult girato nel 1995 con un esemplare Robin Williams, il primo gennaio 2018 arriva al cinema Jumanji: Benvenuti Nella Giungla, un film che mescola azione e umorismo diretto da Jake Kasdan e tratto dal romanzo Jumanji di Chris Van Allsburg. Il film, scritto da Chris McKenna, ha come protagonisti Dwayne Johnson, Jack Black, Kevin Hart, Karen Gillan, Nick Jonas e Bobby Cannavale.
In Benvenuti Nella Giungla, la storia si capovolge quando quattro liceali che non potrebbero essere più diversi tra loro si trovano risucchiati nell’inverosimile mondo di Jumanji. I ragazzi infatti scoprono una vecchia console ed un gioco di cui non hanno mai sentito parlare e decidono di giocare, venendo immediatamente catapultati nell’ambientazione del gioco stesso, la giungla, ma nel corpo dei loro avatar (interpretati da Dwayne Johnson, Jack Black, Kevin Hart e Karen Gillan). Scopriranno così sulla loro pelle che non si gioca a Jumanji ma Jumanji gioca e si fa gioco di te. Ai quattro non resta che addentrarsi nella più pericolosa avventura della loro vita oppure restare bloccati dentro Jumanji per sempre.
“Lo spirito del primo Jumanji permea questo sequel” racconta Dwayne Johnson. Secondo l’attore e tanti altri della sua generazione, il primo Jumanji aveva aperto uno spiraglio in uno straordinario mondo immaginario. Ora questo spiraglio diventa la trama portante del sequel: “volevamo trasmettere lo stato d’animo di sbalordimento che si prova di fronte a questo mondo immaginario. E accanto a questo, alla base della trama del film, c’è anche l’idea di sovrastare le nostre paure e scoprire chi siamo. C’è tutto questo nel film, come a dire che ogni tanto a noi attori viene presentato un copione che sentiamo risuonare dentro di noi in modo particolare”.
Per Johnson, uno dei modi per raggiungere tutto questo, era affrontare il nuovo film come se fosse la continuazione del primo, un’altra avventura Jumanji nello stesso universo del film originale: “noi tutti abbiamo amato il film originale, sono sempre stato un fan di Robin Williams e la sua interpretazione in quel film è stata importante per me e la mia famiglia all’epoca – racconta – però se nel primo Jumanji, la giungla entrava nella nostra realtà di tutti i giorni, qui invece siamo noi ad entrare dentro Jumanji”.
Il produttore Matt Tolmach e lo scrittore Chris McKenna hanno subito pensato ad una nuova direzione della trama che l’avrebbe letteralmente capovolta. Piuttosto che portare la giungla nel nostro mondo, Jumanji: Benvenuti Nella Giungla avrebbe portato i giocatori nella giungla, e non solo: “in questo sequel, il gioco da tavolo si evolve in videogioco e farà quanto in suo potere per essere giocato – racconta Tolmach – il videogioco è una perfetta accoppiata per Jumanji: si lascia il proprio mondo alle spalle e si diventa qualcun altro, un avventuriero, un medico, un eroe. Sarebbe un modo perfetto per esplorare temi classici, essere se stessi mentre ci si sfida a fare cose che non si pensava minimamente essere capaci di fare. I ragazzi assumono le sembianze e i caratteri dei loro avatar che sono completamente diversi da quello che sono ma poi, chissà… forse non sono così diversi, dopotutto. Forse non sarà una coincidenza che ognuno di loro si trasforma in un tale o talaltro avatar, forse dovranno affrontare questo viaggio a Jumanji per capire fino in fondo di cosa sono capaci: dopotutto, i loro strumenti interiori per maturare sono sempre stati lì, dentro di loro”.
Oltre a questo, il film è una commedia intrisa di azione spettacolare: “adoro film come questi. Ho sempre voluto girare un grande film d’avventura – racconta il regista Jake Kasdan – è un film su adolescenti girato in esterni alle Hawaii con grandiose scene d’azione ed importanti effetti visivi. Volevamo costruire un classico film d’azione e avventura con altissime aspettative. E le aspettative in gioco davvero alte: dopotutto, si può anche morire a Jumanji”.
