Diretto da Bill Condon, giovedì 16 marzo arriva al cinema l’atteso La Bella e la Bestia, la rivisitazione live-action del celebre classico d’animazione con protagonista un cast stellare che comprende Emma Watson, Dan Stevens, Luke Evans, Kevin Kline, Josh Gad, Ewan McGregor, Stanley Tucci, Audra McDonald, Gugu Mbatha-Raw, Hattie Morahan e Nathan Mack, e con Ian McKellen ed Emma Thompson.
C’era una volta un affascinante e giovane Principe (Dan Stevens) che viveva in un magnifico castello. Il Principe amava organizzare feste sfarzose a cui venivano invitate le più belle debuttanti del mondo e veniva viziato dai membri della servitù, pronti a esaudire ogni suo capriccio. Con il passare del tempo il Principe divenne sempre più egoista e sfrontato. Una notte una vecchia mendicante arrivò al castello e offrì al Principe una rosa in cambio di un riparo dalla tempesta: il Principe la cacciò spietatamente, ignorando che la mendicante fosse in realtà una bellissima maga (Hattie Morahan). Per punirlo della sua crudeltà la maga gettò una maledizione sul castello, trasformando il Principe in una Bestia e i membri della servitù in oggetti e mobili. Per spezzare l’incantesimo il Principe avrebbe dovuto imparare ad amare e farsi amare a sua volta prima che l’ultimo petalo della rosa fosse caduto, altrimenti sarebbe rimasto una Bestia per sempre e i membri della servitù non sarebbero mai più tornati umani, restando imprigionati nel castello per l’eternità.
Alcuni anni dopo, nel piccolo paesino di Villeneuve, una ragazza brillante e piena di energie di nome Belle (Emma Watson) affronta le sue incombenze giornaliere rammaricandosi della monotonia della sua vita nella piccola provincia. Orgogliosamente indipendente, Belle vive con suo padre Maurice (Kevin Kline), un artista solitario, e preferisce stare per conto proprio in compagnia dei suoi amati libri che le fanno sognare una vita romantica e avventurosa oltre i confini del suo villaggio francese. Gli altri abitanti non sanno cosa pensare di lei: sanno che è una ragazza virtuosa, gentile e bellissima, ma la sua personalità per loro è un vero e proprio enigma. Belle rifiuta lo spietato corteggiamento dell’arrogante e rozzo attaccabrighe Gaston (Luke Evans), che vive in una locanda insieme al suo scagnozzo LeTont (Josh Gad) ed è ambito da tutte le donne del paese. Gaston è invaghito di Belle, ma lei continua a respingerlo in modo deciso, rimanendo immune al suo fascino.
Un giorno, mentre si reca al mercato, Maurice si perde nella foresta e viene attaccato dai lupi: l’uomo si rifugia nel castello della Bestia, un luogo ormai oscuro e ghiacciato. Ma la Bestia è furiosa e lo fa prigioniero. Belle viene a sapere della scomparsa di suo padre e parte alla sua ricerca, finendo faccia a faccia con la Bestia: la ragazza riesce a far liberare suo padre, in cambio però lei deve rimanere al castello al suo posto. Mentre si trova rinchiusa in una torre all’interno del minaccioso castello Belle sente delle voci amichevoli: sono i servitori del castello, trasformati in oggetti parlanti dall’incantesimo. Tra di essi ci sono il candelabro Lumière (Ewan McGregor), l’orologio Tockins (Ian McKellen), la teiera Mrs. Bric (Emma Thompson), il guardaroba Madame Guardaroba (Audra McDonald), l’elegante piumino Spolverina (Gugu Mbatha-Raw) e il clavicembalo Maestro Cadenza (Stanley Tucci).
Sperando che Belle possa finalmente conquistare il cuore della Bestia i servitori li osservano in cerca dei segni dell’amore, ma la Bestia è scontrosa e sgarbata e si è ormai arresa al proprio destino. Il rapporto tra Belle e la Bestia è estremamente conflittuale e l’amore tra i due sembra impossibile, ma la ragazza ha una natura benevola ed è in grado di vedere ciò che gli altri non notano, iniziando a percepire il cuore gentile del Principe che si cela dentro la Bestia. La Bestia sa anche essere generosa e condivide la propria biblioteca con Belle, rischia la vita per proteggerla e riesce a farla ridere. Belle è coraggiosa e riesce a farsi valere, ma è anche compassionevole e cura le ferite della Bestia quando egli rimane ferito per salvarla. Insieme, i due amano leggere e discutere di letteratura, lei lo spinge a diventare una persona migliore riportandolo lentamente in vita.
La classica fiaba La Bella e la Bestia – e il suo potente messaggio secondo cui la vera bellezza si trova dentro di noi – ha avuto origine nella Francia del XVIII secolo: in quegli anni, la scrittrice Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve pubblicò la prima versione di questo racconto, intitolato La Belle et la Bête. Oggi questi temi sono ancora attuali e la storia continua ad affascinare i narratori, dando vita a centinaia di reinterpretazioni nelle forme d’arte più disparate. Ma il lungometraggio Disney d’animazione del 1991 premiato con due Oscar (nominato a Miglior Film e vincitore della Miglior Canzone e Colonna Sonora) è indubbiamente la versione definitiva.
Realizzato durante la seconda Età dell’Oro dell’animazione Disney, La Bella e la Bestia è uno dei lungometraggi più amati dello studio ed è stato considerato un capolavoro cinematografico sin dalla sua uscita. Incantevole, romantica e divertente: una storia indimenticabile che parla d’amore e di amicizia e primo grande esempio di film con protagonista un’eroina femminista, Belle. Per questo la Disney riteneva che un nuovo adattamento avrebbe potuto incantare il pubblico ancora una volta. Alla regia è stato scelto Bill Condon: “credo che il lungometraggio animato del 1991 sia perfetto – afferma Condon – all’epoca della sua uscita fu un film davvero innovativo, sia per il modo in cui la storia veniva raccontata sia per l’incredibile colonna sonora firmata da Alan Menken e Howard Ashman”.
Per Condon, La Bella e la Bestia è stata inoltre una grande occasione per realizzare un musical cinematografico che rendesse omaggio a quelli dell’Età dell’Oro di Hollywood: “il musical cinematografico sta morendo lentamente da cinquant’anni – spiega – voglio che gli spettatori apprezzino questa forma d’arte e capiscano che, quando sono realizzati nel modo giusto, le canzoni e i numeri musicali non sono una distrazione o un’interruzione all’interno del film, ma al contrario possono arricchire la storia e approfondirne il significato”. Infine, lavorando insieme ai co-sceneggiatori Evan Spiliotopoulos e Stephen Chbosky, Condon ha deciso di espandere i temi senza tempo della storia e rendere più stratificati i suoi personaggi, celebrando al tempo stesso il lungometraggio d’animazione originale e la sua eredità. “Negli ultimi tempi abbiamo visto svariati film che rielaboravano storie celebri, raccontandole dal punto di vista di altri personaggi o cose simili – conclude – il nostro non è quel tipo di film. Volevamo portare questa storia all’interno del mondo reale e non creare una nuova storia”.