Se ieri abbiamo ricordato Fred Astaire, oggi ricordiamo un altro grande artista del cinema che seguì le sue impronte: stiamo parlando di Robert Louis Fosse, in arte Bob Fosse, che nacque esattamente 90 anni fa a Chicago. Se Astaire è stato un indimenticabile e rivoluzionario ballerino, Fosse è stato un innovativo coreografo teatrale e cinematografico, capace di vincere ben 8 Tony Awards e soprattutto un Oscar come regista del celeberrimo musical Cabaret del 1972.
Da ballerino a coreografo
Diciamolo chiaramente: Fosse voleva diventare il nuovo Fred Astaire. Fu con questa ambizione che si trasferì a Hollywood. Dopo essere stato collaboratore e aiuto regista di Stanley Dohen all’inizio degli anni ’50 (in film come Baciami Kate!, Tre Ragazze di Broadway e The Affairs of Dobie Gillis, tutti del 1953). In particolare, fu una sua coreografia in Baciami Kate che attirò l’attenzione dei produttori di Broadway. Una precoce calvizie gli spense il sogno di potersi esibire per il grande schermo. Sul piccolo, invece, la svolta arrivò nel 1969 quando diresse Shirley MacLaine in Sweet Charity – Una Ragazza Che Voleva Essere Amata (1969).
Un film tv che nei successivi anni Settanta gli consentì di realizzare i suoi grandi capolavori: e negli anni settanta i suoi capolavori: Cabaret (1972) con Liza Minnelli per la quale vinse l’Oscar come Miglior Regista; il musical teatrale Chicago (1975); Lenny (1974), con Dustin Hoffman; All That Jazz – Lo Spettacolo Comincia (1979) con Roy Scheider, film vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes e di quattro Oscar tutti relativi al settore artistico-tecnico.
Inventore di uno stile
Anche se non riuscì ad eguagliare Astaire, il suo punto di riferimento e modello da seguire, Bob Fosse inventò un suo personale stile, tanto da riuscire, come coreografo, a influenzare tutta la danza musical e moderna dagli anni ’60 in poi. Fosse sviluppò uno stile modern/jazz che era immediatamente riconoscibile, propositivo di una sessualità cinica e stilizzata. Influenzato da Fred Astaire, usava bombette, bastoni e sedie come strumenti di scena. Il suo marchio di fabbrica era l’uso dei cappelli. Se Astaire fu il suo maestro, possiamo dire che Fosse è stato il maestro di un altro ballerino rivoluzionario, ovvero Michael Jackson (pensiamo a Smooth Criminal, tanto per fare un esempio). Le routine in Cabaret (1972) sono particolarmente caratteristiche del suo stile, la volgare energia del vaudeville e del burlesco aggiornate ai giorni nostri con una certa aria di fredda sofisticazione cosciente.
Se ripensiamo a Cabaret, immaginiamo immediatamente la trascinante verve di Liza Minnelli. Esecutrice perfetta di uno stile inconfondibile e innovativo, degno solo dei grandi artisti: quello di Bob Fosse.