Brigitte Bardot, la bambina monella che ha segnato la storia della moda

Bellezza travolgente, mito del cinema sin dal film E Dio Creò la Donna (1956), nonché icona di stile al pari di Marilyn Monroe e Audrey Hepburn. Lei è Brigitte Bardot a cui è stata dedicata l’omonima e celebre canzone di Jorge Veiga mentre nel ’62 Bob Dylan le dedicò il suo primo brano.

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Musa ispiratrice per il dipinto del ‘74 di Andy Wharol e qualche anno dopo per la scultura del busto di Marianne di Alain Gourdon, diventato emblema nazionale. Innumerevoli le copertine moda che ha conquistato e i servizi fotografici dedicati a lei ed al suo stile. Celebre la sua intervista per Vogue Italia (Giugno 2010) dove si confessa e si dimostra una donna piena di contraddizioni: spavalda ma vulnerabile, sfrontata ma timida, insofferente ma dolce.

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La sua bellezza ammaliante è stata raccontata di decennio in decennio. La sua folta chioma di capelli biondi, cotonati e acconciati a “nido d’ape”, choucroute, viene riproposta come emblema dell’hairstyle anni 60 (in netta contrapposizione alla londinese Twiggy). Ne è esempio la rivisitazione rock di Dsquared2 nella sfilata autunno/inverno 2012/2013. Non è da meno il makeup: una netta riga di eyeliner nero che segna e sottolinea gli occhi. È lo sguardo profondo e magnetico che ritroviamo in Una Parigina (1957) o in Vita Privata (1961) al fianco di Marcello Mastroianni.

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È sempre lei a rendere iconico lo stile “Saint Tropez”: nasce a Parigi nel settembre del 1934 ma si stabilisce dal 1958 in Costa Azzurra nella villa denominata La Madrague. Delinea i tratti essenziali di un modo di vestire unico e riconoscibile: righe sailor, golf extra large lavorati a maglia, magliette e vistitini di piquet di cotone e sangallo, abbinati ad accessori naturali, come un cappello di paglia, la borsa di rafia e gli zoccoli di legno. E poi un suo emblema, il bikini. 

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Lo stile di B.B., non tanto per le iniziali del suo nome ma per l’appellativo Bri-Bri, dal francese “bambina”, lo ritroviamo anche nella scelta degli abiti mini (tipici degli anni 60), dai colletti baby, dalle fasce per capelli per raccogliere l’ampia e voluminosa acconciatura e per i nastri che strizzavano le scollature generose. È grazie a lei il nome della scollatura “Bardot”, l’ampio scollo a barchetta che lascia le spalle scoperte, e della moda del tessuto Vichy, dopo essersi appunto sposata con Charrier (1959) indossando un abito a quadretti rosa firmato Jacques Esterel.

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Domenica 28 settembre quell’icona di stile entrata nel mito compie 80 anni. Immagini e scatti sempre vivi in tutti coloro che adorano BB, la donna sensuale che giocava a fare la bambina monella.

S.O.

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