Presentato in Concorso nella sezione Orizzonti della 74. Mostra del Cinema di Venezia, verrà presentato oggi Brutti e Cattivi, la dark comedy di Cosimo Gomez interpretata da Claudio Santamaria, Marco D’Amore e Sara Serraiocco. Al cinema dal 19 ottobre, Brutti e Cattivi è una pellicola oltraggiosa e bizzarra, che rompe gli schemi e non si pone dubbi sul politically correct. Cinema di genere, ma “corretto al vetriolo”.
Il Papero (Claudio Santamaria), Ballerina (Sara Serraiocco), Il Merda (Marco D’Amore) e Plissé (Simoncino Martucci) si improvvisano rapinatori per il colpo che cambierà la loro vita. Non importa se il primo è senza gambe, Ballerina, la sua bellissima moglie, non ha le braccia, se Merda è un rasta tossico e Plissé un nano rapper. Sono solo dettagli. Per loro non ci sono ostacoli.
Solo sogni. Anche se, dopo il colpo, le cose si complicano: ogni componente dell’improbabile banda sembra avere un piano tutto suo per tenersi il malloppo. Tutti fregano tutti senza nessuna pietà in una girandola di inseguimenti, cruente vendette, esecuzioni sanguinose e tradimenti incrociati.
Brutti e Cattivi nasce dallo stesso soggetto scritto da Cosimo Gomez vincitore del prestigioso Premio Solinas 2012. Per il regista, il tema alla base del film è l’uguaglianza. Tutto il film si muove all’interno della “regola” che ogni essere umano può essere cinico e spietato a prescindere dalle apparenze. Brutti e Cattivi è una commedia d’azione che rompe gli schemi, in cui un gruppo di sfortunati cialtroni e cattivi, abilissimi e spregiudicati, mette a segno un’ingegnosa rapina. Non solo: li vedremo fare sesso, offendere ed essere offesi, uccidere ed essere uccisi, in una girandola di avvenimenti. Ma non è un film realistico.
Per il regista il film “cammina in equilibrio tra il vero e il verosimile e punta a raggiungere una dimensione lirica e divertente al tempo stesso, simile al cartoon, dove il lavoro espressivo degli attori sarebbe stato sostanziale e dove gli effetti digitali e la messa in scena avrebbero fatto il resto”. La narrazione del film non è lineare. Ci sono dei salti temporali che talvolta fanno andare improvvisamente in avanti la storia di vari mesi per poi tornare indietro e riprendere la narrazione da un punto “X” lasciato in sospeso. È una scelta che, per Gomez, consente di “capovolgere continuamente l’ottica dello spettatore al quale, dopo i primi venti minuti, risulterà chiaro che questo è un film dove tutto può succedere e dove a tutti può succedere di tutto, compreso morire e resuscitare“.
Per Claudio Santamaria, che interpreta il Papero, il film “è una commedia molto nera, i personaggi sono degli emarginati che si prendono la loro rivincita, e non c’è mai uno sguardo di pietà su di loro: il Papero senza gambe, la Ballerina non ha le braccia, il Merda è un rincoglionito, Plissè è un nano, ma su di loro non c’è uno sguardo pietistico, non si tratta della loro disabilità, si tratta di emarginati che si riprendono quello che la vita gli ha tolto dalla nascita. È gente che è stata privata di tutto“.