Presentato in Concorso al Festival del Cinema di Cannes 2018, giovedì 19 settembre arriva nei nostri cinema Burning – L’Amore Brucia, il film diretto da Lee Chang-dong con protagonisti Yoo Ah-in, Steven Yeun e Jeon Jong-seo. Un mystery thriller carico di tensione drammatica, la cui storia ruota attorno alle inquietudini di un triangolo amoroso.
Il film
Jongsu (Yoo Ah-in), un giovane fattorino con aspirazioni letterarie, incontra Haemi (Jun Jong-seo) facendo una consegna. I due iniziano a frequentarsi e la ragazza, prima di affrontare un viaggio in Africa, gli chiede di occuparsi del suo gatto. Jongsu accetta, ma quando Haemi ritorna non è più da sola: ha conosciuto Ben (Steven Yeun), tanto ricco quanto misterioso, e ora sta per conoscerlo anche lui. Niente sarà più come prima.
Dal Giappone alla Corea del Sud
Burning deriva da uno spostamento fra Giappone e Corea del Sud: il Giappone di Murakami Haruki, autore del breve racconto alla base del film (Granai Incendiati), e la Corea del Sud di Lee Chang-dong, che ha saputo trasformare quelle poche pagine in un grande “romanzo cinematografico”. Un bruciante dramma dell’anima che osserva la sintassi del mistery-thriller, scavando dentro le inquietudini e le ombre di uno strano triangolo (amoroso?). Ieri e oggi, ricchezza e povertà, presenza e assenza, dovere e piacere: tutto è doppio, tutto può doppiamente ingannare gli occhi e il cuore.
Lee Chang-dong racconta…
“Ho letto il racconto di Murakami e ho trovato che ci fosse qualcosa di fortemente cinematografico nell’aria misteriosa di quella storia. Un mistero che poteva essere moltiplicato, cinematograficamente, su più livelli. Il mondo in cui viviamo, del resto, è diventato misterioso: noi sentiamo che qualcosa non va, sotto la superficie sofisticata e funzionante della modernità, ma il mondo non è in grado di spiegarci cosa. Sembra quasi di trovarsi di fronte a un gigantesco puzzle e le persone, indipendentemente dalla nazionalità, dalla religione o dallo status sociale, sono piene di rabbia. I giovani, soprattutto. Non trovano risposte nel presente e, appunto, non riescono a identificare un obiettivo su cui concentrare la propria rabbia, sentendosi impotenti. Burning è un film di rabbia e di mistero”.