Ad una settimana dalla Vigilia, se pensiamo alla cinematografia dedicata al Natale, riusciamo ad individuare, senza troppe difficoltà, il filone “comico”, ovvero tutte quelle commedie che – con garbo o meno – hanno cercato di inquadrare la festività più importante dell’anno attraverso divertimento e risate. Film che usano il Natale come pretesto (tutta la serie volgarotta vanziniana-parentiana dei De Sica-Boldi), o che lo mettono al centro (come quelli che vedono protagonista Tim Allen), o che addirittura lo maledicono (che sia Il Peggior Natale della Mia Vita o Ogni Maledetto Natale, o ancora le produzioni Sky Cinema con le coppie Gassmann-Brignano e Gassmann-Orlando).
Ma tra tutti questi, una delle commedie più riuscite, è senza dubbio Un Natale Esplosivo (National Lampoon’s – Christmas Vacation), pellicola del 1989 scritta da John Hughes e diretta da Jeremiah S. Chechik e con la musica composta da Angelo Badalamenti. Un film che vede come protagonista un irresistibile Chevy Chase affiancato da Beverly D’Angelo, Randy Quaid e le giovani Juliette Lewis e Diane Lane. Un Natale Esplosivo è il terzo capitolo sulle imprevedibili e movimentate vacanze della famiglia Griswold, dopo i primi due film: National Lampoon’s Vacation (1983) e European Vacation – Ma guarda un po’ questi americani (1985). Ne seguirà un quarto, nel 1997, quando le vacanze si sposteranno a Las Vegas.
In questo episodio, vediamo Clark Griswold (Chevi Chase) alle prese con il periodo natalizio. Tra infantilismi ed eccessi d’entusiasmo, per lui il Natale rappresenta il momento più bello dell’anno, da trascorrere insieme alla moglie, i due figli, e tutto il resto della famiglia. Inarrestabile e al limite della follia, sradica un vero pino enorme ed altissimo per collocarlo nel salotto, e poi, con una pinzatrice, ricopre la sua abitazione con 25.000 luci intermittenti, costringendo il figlio ad aiutarlo nell’assurda impresa. Clark ha anche un bel lavoro in un’importante azienda nel cuore di New York, è un progettista (lavora ad una glassa non nutritiva per cereali) in odore di promozione ed aspetta una gratifica natalizia che gli permetterebbe di comprarsi una piscina. Lui ci crede ciecamente, così tanto che ha già versato una cospicua somma d’anticipo (6.500 $).
È un padre di famiglia che sogna la felicità per i suoi cari. Aspetta intrepido il Natale ma non è un Santo: in un grande centro commerciale si fa tentare da una commessa che lo manda in crisi e che, più avanti, sognerà di vedere ad occhi aperti nella piscina desiderata, in un bel pomeriggio d’estate. Non è un debole, se c’è bisogno, alza pure il dito medio, come all’inizio del film, fiancheggiato da un camion arrembante.
La vicenda entra nel vivo quando qualche giorno prima del 25 dicembre a casa Griswold arrivano tutti i parenti, tra prozii anziani e rintronati, e ragazzini. I consuoceri poi sono sempre ostici da affrontare o da sopportare. In questo caso, Clark non vede lo stesso l’ora di vedere l’intera famiglia riunita. Quando però le sue lucine non riescono a partire tradendo le sue aspettative (con tutta la famiglia fuori al freddo che simula un rullo di tamburi), perde la pazienza e gli viene un buffa crisi di nervi.
In uno dei tanti, e riusciti, momenti esilaranti della pellicola, rimane chiuso in soffitta. Un’occasione che sfrutta per rivedere, commuovendosi, i vecchi filmati in cui era bambino, a Natale, con i suoi genitori. Quando poi un giorno arriva in camper il suo disastrato cugino Eddie (ormai senza lavoro e senza soldi), con sua moglie, una bambina ed un cane, lo accoglie senza riserve e si propone anche di comprare i regali per la nipote. Le scene divertenti proseguono, i suoi vicini di casa (che lo odiano) sono le vittime preferite.
Si arriva così alla cena della Vigilia. Clark, sempre più nervoso in attesa della gratifica che non arriva, si mette a capotavola con l’intera famiglia riunita. Il cibo è pessimo, un gatto rimane secco giocando con le luci dell’albero (che si carbonizza), e uno scoiattolo crea un terribile scompiglio: tutto è un disastro.
È ormai notte, arriva una lettera, ma non è il premio che aspettava con ansia. Così perde completamente la testa: urla e strepita, vorrebbe poter avere di fronte il suo capo per dirgliene quattro. Eddie esaudisce assurdamente il desiderio: sequestra il titolare dell’azienda in cui lavora Clark e glielo porta nel salotto.
Il capo, inizialmente lo licenzia, poi torna sui suoi passi dopo aver sentito il discorso di Clark davanti a tutta la famiglia. Lui, come tutti i dipendenti, faceva affidamento su quella cifra. Anche esponendosi con l’anticipo per la piscina (senza il premio sarebbe finito nei guai). Così la gratifica arriva, aumentata, ed il film finisce con la casa illuminata completamente e la famiglia felice.
Un Natale Esplosivo è ancora oggi, 25 anni dopo, un film estremamente godibile, divertente e ma non sciocco. Un simbolo della folle mania tutta americana di sommergere le case di luci e di addobbi (qualche anno fa uscì Conciati per le Feste con Danny Devito e in tv ci sono reality USA in cui le famiglie si sfidano a colpi di decorazioni…).
Un film manifesto del Natale, quello da passare in allegria in famiglia, ed un film da vedere a Natale in famiglia. Questo Christmas Vacation è infatti diventato negli anni sempre di più un film cult. È assurdamente incredibile come, ancora oggi, non esista in versione DVD (ne uscirono poche copie una decina d’anni fa, è praticamente introvabile!).
Se pensiamo al presente, un quarto di secolo dopo, nasce una riflessione sull’importanza di avere un lavoro oggi. La vera gratifica, nel 2014, è quella di poter lavorare per poter vivere dignitosamente. Avere la piscina in giardino è diventato un lusso per pochi, avere al proprio fianco i nostri affetti più cari è il vero, unico e più grande regalo che il Natale ci può ancora portare.
G.A.