Da qualche settimana è uscito nelle librerie Fotoromanzo Napoletano (pubblicato da Skira), un volume molto interessante a cura di Lucia Di Girolamo, con la prefazione di Maurizio de Giovanni e la consulenza iconografica di Stefano Fittipaldi. Un testo che, tra parole e immagini in bianco e nero, ripercorre con attenzione e ricchezza di dettagli le vicende storiche e archivistiche di due lungometraggi girati sullo sfondo della straordinaria storia d’amore tra Napoli e il Cinema.
Le due pellicole in questione sono: Fenesta Che Lucive, dove le foto si fanno interpreti privilegiate del celeberrimo brano musicale, nell’epoca in cui è la canzone a dar voce alla pellicola muta; Dov’è La Mia Vita, quest’ultimo film ricostruito, come in un vero fotoromanzo, sulla base delle foto di scena, fortunatamente conservate dagli archivi Parisio e Troncone.
Lo scrittore Maurizio de Giovanni, loro grande conoscitore e narratore appassionato, presenta queste splendide e inedite fotografie che ci raccontano due pagine importantissime della cinematografia napoletana nella prima metà del Novecento.
“Il fotoromanzo che avete tra le mani è il grande, tenerissimo racconto della passione popolare. Il modo in cui i nostri bisnonni, i loro padri e i loro figli andavano a piangere della sorte altrui, tenendo presente in ogni singolo istante che era di loro che si raccontava, proprio di loro. Il soldato che è felice di morire per la patria, la dannazione di un amore perduto ma non finito, una malattia impietosa che non tiene conto della devozione. E la famiglia, la terra, il nome: tutti fondamenti di un cuore immenso che non conosciamo più, ma che ricordiamo fin troppo bene”.
Dalla Presentazione di Maurizio de Giovanni