Più volte è stata definita donna più sexy del Pianeta. Prosperosa, sensuale, eroina sportiva e fragile bellezza. Scarlett Johansson ha saputo conquistare sin da subito il pubblico e domani si appresta a spegnere le sue trenta candeline con la piccola Rose Dorothy, frutto dell’amore con il giornalista francese Romain Dauriac. Oggi la vogliamo celebrare in ogni sua piccola sfaccettatura, ricordandola nei ruoli che l’hanno resa la stella di Hollywood che noi tutti conosciamo.
Il suo primo successo è al fianco di Robert Redford: a soli 14 anni è Grace MacLean in L’Uomo che Sussurrava ai Cavalli. Una bellezza acerba e selvatica, in un look da campagna: salopette di jean, felpa e stivali da cavallerizza. Capelli quasi sempre raccolti con una scriminatura centrale. Non è molto diversa negli scatti dei primi servizi fotografici: a volte naturale (una comune ragazza della sua età) a volte caricaturale grazie ai suoi morbidi zigomi e ad acconciature ispirate a Madonna in Like a Virgin.
Nel 2003 la sua bellezza si affina, forse grazie al ruolo di Charlotte in Lost in Translation di Sofia Coppola: la giovane fidanzata sperduta in un Oriente frenetico e lontano da tutto e da tutti. Le prime inquadrature mettono in risalto la sua naturale sensualità, data dalle generose forme ma delicatamente maliziose: indossa un paio di slip di tulle, una canottiera di cotone e un golfino indossato in modo apparentemente svogliato (forse annoiato?). Ritroverà un’identità (forse la sua o quello che vorrebbe essere) in una notturna Tokyo a tratti psichedelica, scegliendo per l’occasione una parrucca davvero pop, color rosa confetto.
Arrivano poi ruoli in film storici, in costume (La Ragazza con l’Orecchino di Perla, Le Seduttrici, L’Altra Donna del Re), e in film retrò (The Black Dhalia). I vestiti mettono sempre di più a nudo un corpo femminile, generoso, come il corsetto indossato alla corte inglese nel ruolo di Maria Bolena o l’abito a sirena oro dall’effetto nude per Meg Windermere. Queste figure e personaggi le si addicono non soltanto per la sua fisicità ma anche per il suo viso: quel volto ovale, quella pelle color madreperla e quegli occhi con cui comunica e attira senza necessariamente parlare, come la dolce ragazza con l’orecchino di perla che ispirò Vermeer.
La consacrazione come attrice e nuova icona arriva però con Match Point (2005): voce sporcata dalla vita e dalle sigarette, un corpo che esplode di seduzione e stretto in una camicia bianca, avvinghiato a un giovane Jonathan Rhys Meyers, entrambi in balia del desiderio (che alla fine sconfina del destino e poi nel “caso”).
Il suo ruolo di femme fatale, donna seducente, bellezza irresistibile lo ritroviamo in altre pellicole: personaggio chiave in film di fantascienza sempre strizzata in tute sportive ultra-attillate che lasciano ben poco all’immaginazione – The Island, The Avengers, Captain America, Iron Man 2 -, consacrata poi con il successo di Lucy; la perfetta, brava (e bomba sexy) ragazza in Don Jon o nella perfezione delle sue forme che ricorda le icone anni 50, che ricalca a pennello i canoni estetici dell’esigente Alfred Hitchcock e, per questo, verrà scelta nell’omonimo film del 2012.
Ma se parliamo di bellezza retrò, non possiamo non ricordare i suoi scatti fotografici per Dolce & Gabbana, brand noto per esaltare le forme mediterranee, un concentrato di sensualità. Indossa tubini neri, di raso o di pizzo, indossa lingerie e corsetti degli anni 50, mentre i capelli sono raccolti come Marilyn Monroe. La troviamo affacciata a una terrazza siciliana tra aranceti, avvolta tra setose lenzuola o tra le braccia di un elegante Matthew McConaughey nell’ultimo spot girato a New York da Martin Scorsese.
Nonostante tutte le sue congetture artistiche, Scarlett ama cambiare: taglia i capelli, se li fa acconciare coi boccoli, lisci o raccolti come una vera diva american; si tinge di biondo platino, diventa rossa e poi castana. Si macchia di qualche tatuaggio che all’occorrenza nasconde per reincarnare un nuovo ruolo da “brava ragazza”. Sul red carpet, sia che indossi un abito lungo, longuette o mini è sempre affascinante: una bellezza concentrata in 160 centimetri (o poco meno) che ha saputo conquistare la walk of fame di Hollywood.
Selene Oliva