Diretto da Emanuele Imbucci, solo dall’8 al 10 novembre nelle sale arriverà Carla, il primo film – che a dicembre sarà trasmesso in prima tv su Rai1 – sulla straordinaria vita della più grande ballerina italiana di tutti i tempi: Carla Fracci. Liberamente ispirato alla sua autobiografia, Passo Dopo Passo – La Mia Storia, questo biopic ha come protagonista nei panni della ballerina Alessandra Mastronardi.
Il film
Carla ripercorre il percorso umano e professionale di un’icona della danza mondiale, universalmente riconosciuta come una delle più grandi étoile del XX secolo e definita nel 1981 dal New York Times “prima ballerina assoluta”. Realizzato con la consulenza diretta della stessa Carla Fracci, del marito Beppe Menegatti e della loro collaboratrice storica Luisa Graziadei, il film è stato girato tra Roma, Orvieto e Milano e in particolare al Teatro alla Scala che – per la prima volta nella sua storia – apre le porte a una produzione fiction permettendo di girare all’interno dei suoi storici e prestigiosi spazi, per celebrare un’artista che proprio nell’accademia di danza del Teatro alla Scala ha mosso i suoi primi passi nel 1946, diplomandosi nel 1954 e diventando prima ballerina nel 1958.
La sua passione unica, una grazia assoluta e una tecnica impeccabile hanno portato Carla Fracci (Alessandra Mastronardi) alla consacrazione internazionale, calcando i palcoscenici più importanti del mondo ed incantando gli amanti della danza di tutto il pianeta. Il racconto parte dalla storia di Carla bambina nell’immediato dopoguerra, poi adolescente e giovane donna nella Milano degli anni ‘50-’60, e ne racconta l’ascesa al successo e la difficile scelta di diventare mamma in un momento cruciale della sua carriera. Istinto, passione e sfida, gli elementi che caratterizzano la storia di una grande eccellenza femminile del nostro Paese.
Emanuele Imbucci racconta…
“La grande icona del balletto italiano, la nostra étoile più acclamata sui palcoscenici di tutto il mondo, con duecento ruoli interpretati in oltre mezzo secolo di carriera: questi i primi pensieri che ho associato al personaggio di Carla Fracci. Quando ho cominciato a leggerne l’autobiografia, ho ritrovato la figura forte e determinata che mi aspettavo, ma anche i sorprendenti ricordi di una tenera bambina sfollata in campagna per i bombardamenti, che già riusciva a cogliere nella natura i primi elementi dell’armonia, quell’equilibrio, che l’avrebbe ispirata lungo tutto il suo percorso”.
“Carla Fracci è stata una donna che ha raccolto innumerevoli successi, attenta al rapporto col suo pubblico, ma che ha saputo sempre difendere l’indipendenza delle proprie scelte. Così, con la salda volontà di mettere alla luce un bambino mentre era al culmine della carriera, in contrasto col mondo del balletto dell’epoca che vedeva impossibile il binomio ballerina – madre, compie un gesto di grande coraggio ed emancipazione che mostra tutta la modernità di questo grandissimo personaggio”.
“Porterò sempre con me la grande emozione di quando la signora Fracci è venuta ad assistere alle nostre riprese alla Scala. Considero un privilegio aver potuto guardare nei suoi occhi e averci ritrovato ancora una volta quell’amore così intenso per la grazia, per quella tanto adorata danza di cui Carla Fracci resterà per sempre la più luminosa delle étoile”.