A oltre trent’anni dal meraviglioso Regalo di Natale di Pupi Avati, Carlo Delle Piane torna a vestire i panni dell’Avvocato Santelia in Chi Salverà le Rose? la pellicola diretta da Cesare Furesi che sarà al cinema dal 16 marzo. Nel cast ci sono anche Caterina Murino, Lando Buzzanca, Antonio Careddu, Guenda Goria e Philippe LeRoy.
Giulio Santelia (Carlo Delle Piane) è un anziano signore. Ha fatto del poker una professione, dimenticando il titolo di Avvocato, e dedicandosi alla sua storia d’amore con Claudio (Lando Buzzanca). Giulio ha una figlia, Valeria (Caterina Murino), rimasta orfana prestissimo, che da tempo non vive con lui, con cui ha un rapporto conflittuale e che invece adora Claudio. Valeria ha a sua volta un figlio, Marco (Antonio Careddu), che ha cresciuto da sola, che adora i “nonni” e ha ereditato la passione del poker, seppur con scarsi risultati. Quando Claudio si ammala gravemente, tutto l’amore viene raccolto da Giulio in una rosa, portata al suo capezzale ogni mattina.
Per Claudio smette di giocare a poker ma in poco tempo i soldi finiscono, e Giulio è costretto a licenziare il giardiniere, la cuoca e a vendere persino i mobili, inscenando il bluff perfetto all’interno della loro casa, nella splendida Alghero. Come in una pièce teatrale, dirige se stesso nelle diverse mansioni, per non far mancare nulla all’amato Claudio, ignaro della situazione. Ma il suo amore non può bastare, c’è bisogno di altro, di una somma di amori. C’è bisogno di aiuto. C’è bisogno di Valeria.
Ecco alcune note di regia di Cesare Furesi:
“Giulio, Claudio, Valeria, Marco, poi Eugenio, Elisabetta, amici e giocatori. Pochi personaggi per parlare d’amore. Per non avere dispersione, per offrire varianti in poche analisi, per andare veloci alla meta. Un insieme assortito di vite e vissuti, ma il concetto più forte, quello che avvolge e ti porta lassù, solo due del gruppo lo conoscono, l’hanno provato, e lo provano ancora”.
“L’omosessualità non arriva come tale, ma si inserisce nella storia con delicata naturalezza. Nessun richiamo a standard comportamentali, al “vizietto”… niente di tutto questo. Carlo Delle Piane e il suo compagno, innamorati dell’Amore. Il noto avvocato Santelia di Regalo di Natale, piccolo uomo, non solo bravo con le carte ma ancora più bravo con l’amore”.
“Il racconto è delicato e nel contempo forte ma si può esprimere cinematograficamente in un modo solo, in punta di piedi, attenti, affinché la nostra presenza artistica non si manifesti al di fuori del racconto stesso. Tutto, scene, costumi, trucco, musica compresa, spingerà in alto i due protagonisti della storia, e il loro sentimento anarchico, il loro esasperato legame con vita e morte, il loro desiderio di libertà, che a prescindere dal parere personale, diventa riscatto per tanti”.
“Quando si ha qualcosa da coprire, si diventa camaleontici, ci si nasconde, spesso parzialmente come bambini, e anche se solo la testa è coperta, ci si sente invisibili. Mi piace, e mi è piaciuto Giulio, il suo coraggio, la sua strafottenza nell’affrontare una vita difficile ma esemplare. Non si nasconde, e nessuno cerca di nascondersi nella mia storia. Si ama, o si odia con spontaneità e con tutte le virgolette possibili, e si vive esattamente ciò in cui si crede. Una sorta di paradiso, a mio parere, e il fatto che a muovere tutto sia un amore forte, coinvolgente e totale, ne è la prova”.
“Mi piacerebbe che il pubblico avesse l’impressione di scoprire i misteri di questa bizzarra famiglia, gradatamente, come unico osservatore, anche con imbarazzo. Spettatore di uno spaccato di umanità eccezionale. E sempre gradatamente, formulasse una sua precisa ipotesi di conclusione, che poi non viene rispettata, ma si rispetta comunque. Un’azione finale del protagonista, che non si vede, se ne sente il rumore. Una scelta decisa che in qualche modo regala una distrazione, perché fuorvia. Miracolosamente, tutto il resto, com’è giusto che sia, risulta normale”.