Il regista premio Oscar Tom Hooper trasforma il musical teatrale dagli incassi da record di Andrew Lloyd Webber in Cats, un evento cinematografico rivoluzionario che sarà al cinema da giovedì 20 febbraio.
Il film
Basato anche su Il Libro Dei Gatti Tuttofare di T.S. Eliot, quello di Hooper è un film spettacolare, divertente, buffo, commovente, adatto alle famiglie e al pubblico di tutte le età. Con le musiche iconiche di Lloyd Webber e un gruppo di ballerini di altissimo livello coreografati da premio Tony Andy Blankenbuehler, il film reinventa il famosissimo musical per una nuova generazione di spettatori, con scenografie ed effetti speciali da capogiro e all’avanguardia e coreografie che spaziano dal balletto classico a quello contemporaneo, dall’hip-hop al jazz, dalla street dance al tip-tap. Cats è interpretato da James Corden, Judi Dench, Jason Derulo, Idris Elba, Jennifer Hudson, Ian McKellen, Taylor Swift, Rebel Wilson e la prima ballerina del Royal Ballet, Francesca Hayward, al suo debutto cinematografico.
Uno degli spettacoli più longevi
Uno degli spettacoli più longevi della storia del West End londinese e di Broadway, la versione teatrale di Cats ha debuttato al New London Theatre nel 1981, dove è stato replicato per 21 anni vincendo il premio Olivier e quello dell’Evening Standard per il miglior musical. Nel 1983, la produzione di Broadway ha ottenuto sette Tony Awards, incluso quello per il miglior musical, con 18 straordinari anni di repliche consecutive. Dalla sua premier a Londra nel 1981, Cats è andato in scena nei teatri di tutto il mondo, è stato tradotto in 19 lingue con un pubblico che ad oggi ha raggiunto gli 81 milioni di persone in oltre 50 paesi. È uno dei musical di maggior successo di tutti i tempi.
La genesi del film
Tom Hooper è stato contattato nel 2012, a Londra, dalla produttrice Debra Hayward riguardo ad una possibile versione cinematografica di Cats, mentre Hooper era impegnato nella post-produzione dell’adattamento cinematografico del musical Les Misérables (candidato ad otto premi Oscar, tra cui quello per il Miglior film, vincendone tre). La possibilità lo ha incuriosito: “ho pensato che sarebbe stato un peccato non fare altri musical, visto che avevo imparato così tanto realizzando Les Misérables”, racconta Hooper. Da ragazzo, Hooper aveva visto il Cats di Andrew Lloyd Webber in teatro e ne era rimasto affascinato: “ho visto Cats per la prima volta quando avevo 10 anni e ho un ricordo così vivido di quella straordinaria esperienza – spiega il regista – mi sembrava di essere stato proiettato e accolto nel mondo segreto dei gatti. Mi sembrava mi fosse stato consentito il privilegio di poter osservare il mondo da un’altra prospettiva”.
La Londra degli anni ’30
A differenza del musical teatrale, ambientato negli anni ’80, il Cats di Hooper è stato ambientato a Londra negli anni ’30, ai tempi di Eliot. Questa decisione alla fine avrebbe caratterizzato ogni aspetto del design del film e risuonato narrativamente e tematicamente su più livelli: “gli anni ’30 hanno visto una sorta di fine dell’era delle music hall – afferma Hooper – in quel periodo tra le due guerre, il teatro di rivista era una forma d’arte morente. La nostra geniale scenografa Eve Stewart ha trovato queste meravigliose fotografie di Soho e del West End dell’epoca, piene di music hall fatiscenti. E in un certo senso, se pensi alla forma di Cats, è una specie di cabaret. Hai tutti questi artisti dallo stile diverso che intrattengono il pubblico. Ho saputo da Andrew Lloyd Webber che alcune delle poesie che T.S. Eliot ha scritto si basavano sui ritmi di canzoni di successo degli spettacoli da music hall, quindi questa struttura in stile cabaret ci sembrava molto evocativa, con tutti questi gatti che si esibiscono per dar prova del loro talento, in un momento storico in cui quella forma di teatro stava invece morendo”.
Il potere della comunità
“Cats è veramente una storia sul potere della comunità – afferma in conclusione Hooper – racconta di questo gatto emarginato, Grizabella (Jennifer Hudson), che è ai margini della società, quasi come un senzatetto. Vediamo la nostra comunità di gatti che la isola e allontana brutalmente. È l’innocente Victoria (Francesca Hayward), che sfida il pregiudizio del gruppo dimostrando che siamo più forti quando perdoniamo, che quando includiamo le persone ai margini della nostra società, questa diventa più forte. Quindi, al centro di questo musical emozionante, divertente, comico, fantastico e commovente c’è una storia attualissima sull’importanza dell’inclusione e della comunità, del perdono e della redenzione”.